La città di Benevento si è rinnovata, investendo sul passato e sul futuro, dai monumenti di età romana e longobarda, all’arte di Mimmo Paladino ai giovani dell’Università del Sannio. Oggi, questa città campana vanta un vivace centro storico, ben recuperato, teatro di numerosi eventi culturali.
Cosa fare e vedere a Benevento
E’ una città piena di vita: oltre seimila studenti, tra università e conservatorio, vivacizzano strade e piazze, creando un’onda di movida che ogni fine settimana investe paninerie, bar e locali alla moda.
Benevento sa bene come valorizzare il suo presente, dato che per strada è facile imbattersi in opere d’arte contemporanea. È cosciente del suo passato, perché ogni pietra del centro racconta la sua storia romana e longobarda.
Ha uno sguardo rivolto al futuro, con aree chiuse al traffico e un efficace sistema di trasporti pubblici. Crea iniziative capaci di lasciare un segno indelebile nella sua storia, come Benevento Città Spettacolo, uno dei più interessanti festival teatrali, nato nel 1980 da un’idea di Ugo Gregoretti.
Ha idee originali, come quella della Banca della Memoria, voluta dallo storico Enzo Gravina, rivolta a chiunque abbia voglia di condividere lettere, foto e racconti del proprio passato.
È la città della magia. Leggenda vuole che sotto un albero di noce, che cresceva proprio fuori le sue porte, si radunassero le streghe, le cosiddette janare. L’albero, poi sradicato dal vescovo San Barbato, è il più antico simbolo della stregoneria in Italia.
A quanto pare, avrebbe anche ispirato a San Francesco l’idea del presepe. Il Santo poverello, giunto in città nel 1221, avrebbe visto su un capitello scolpito nella chiesa di Santa Sofia, (da giugno 2011 Patrimonio Mondiale Unesco), la scena del presepe, con tanto di Bambin Gesù, stella cometa, pastori, pecore e Re Magi. Due anni dopo, a Greggio, realizzò la sua Natività, la prima della storia.
Ma quello che più affascina di questa città sono il suo orgoglio e la sua identità: forte, nonostante le diaspore subite. Qui si sono alternati lunghi domini, a partire dai Romani che vi si insediarono per circa sette secoli, cambiando il nome originario da Maleventum a Beneventum.
Poi fu la volta dei Longobardi, il cui ducato, poi principato, durò circa cinquecento anni, durante i quali Benevento eguagliò Spoleto in splendore.
Infine, per quasi mille anni, fu enclave dello Stato Pontificio, fino all’Unità d’Italia.
A Benevento fra antico e moderno, splendidi contrasti
Si parte dalla rocca dei Rettori (i rappresentanti del papa-re), nel cuore della città, e si percorre corso Garibaldi, l’arteria principale dalla quale partono vicoletti e viuzze, dove si scopre un mondo fatto di contrasti, tra vecchio e nuovo, antico e contemporaneo, che convivono armoniosamente, dando l’idea di un luogo fuori dal tempo, tutto da scoprire.
È realizzata nel giardino del convento di San Domenico, dove le opere di Paladino, tra i più grandi esponenti della Transavanguardia, si alternano a capitelli, frontoni e pezzi di colonne romane.
Dal corso si raggiunge l’arco Traiano, bello da mozzare il fiato. Nel Medioevo fu inserito nella cinta muraria cittadina, della quale costituì la Porta Aurea.
Nel quartiere medievale di Trescene, tra piazza Vari e Piano di Corte, sembra davvero di fare un tuffo nel passato! Le sue caratteristiche stradine sono ornate da frammenti e reperti di origine romana.
Se poi si ripercorre corso Garibaldi e si raggiunge il teatro Romano, (I-II secolo d.C.), una monumentale struttura capace di contenere fino a diecimila spettatori, ci si rende conto di quanto abbia da offrire una città come Benevento.
Potrebbe vivere solo di turismo. È un centro bellissimo, come tanti altri nella provincia, inserito in un territorio dalla natura sorprendente, pieno di bellezze paesaggistiche e ricco di storia.
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