Una sottile linea bianca separa due golfi spettacolari. La sabbia, finissima, è accarezzata da cedri, ginepri e gigli di mare. Ad Elafonissos, in Grecia, ci sono due mezzelune di sabbia candida adagiate nel mare turchese.
L’isola si trova al largo dell’estremità sudorientale del Peloponneso, a dieci minuti di traghetto da Pounta, dove un corno di sabbia modellato dalle correnti, sommerge un insediamento dell’Età del Rame. La sua spiaggia vale da sola il viaggio. Riparata dai venti di nord e nordest, Simos, è senza dubbio una delle spiagge più belle del Mediterraneo. Due mezzelune che si toccano, formano un istmo di sabbia ricoperto di gigli di mare, che termina in un promontorio di arenaria e fitta macchia mediterranea.
Un boschetto di cedri e ginepri secolari annuncia l’arenile, chiuso all’estremità da alte scogliere. La sabbia è di colore bianco ocra. Il mare ha le mille sfumature del turchese. Dista pochi chilometri dal porticciolo dove attraccano i traghetti, ma resta un mondo a parte, una vera oasi di relax.
Da non perdere: la vicina Monemvasia, una rocca bizantina a forma di panettone, alta 300 metri, collegata alla terraferma da un ponte. Merita lo sforzo della salita il panorama che si gode dalla Città Alta, dove si trova la chiesa ottagonale di Agia Sofia, del XII secolo. Alcune delle sue sculture e bassorilievi sono custoditi nel piccolo Museo Archeologico della Città Bassa, ospitato nella chiesetta di Agios Petros.
Il viaggio: volo Rayanair fino a Kalamata, poi in auto.
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