Cosa vedere a Napoli: dalla Galleria Umberto I al lungomare, passando per Spaccanapoli, una passeggiata alla scoperta delle piazze, dei monumenti e dei segreti di questa splendida città.
Napoli, città dai mille volti
Un’infinità di sfumature, contrasti, colori, profumi e sapori. La città dai mille volti stupisce e ammalia il visitatore, lasciando ricordi indelebili nella mente e nel cuore.
Atmosfere di altri tempi contrastano vivacemente con la modernità di una città cosmopolita e in continuo movimento. Per scoprire le sue bellezze non bisogna farsi confondere dalla sua frenesia. Il tempo della scoperta deve essere lento, per poterne assaporare appieno la poesia.
Tutto scorre in un intricato dedalo di strade e vicoli da percorrere a piedi per ammirare la Napoli della cartolina, quella rinascimentale, barocca, della movida, della sacralità, dell’esoterismo e delle credenze popolari: basta una passeggiata, senza un itinerario stabilito, per scoprire tutte le anime della “sirena Parthenope”.
Cosa vedere a Napoli: i luoghi più belli e imperdibili
Si parte dalla Galleria Umberto I, realizzata tra il 1887 e il 1890, allo scopo di bonificare un groviglio di vicoli malfamati tra Via Toledo e il Teatro San Carlo.
Il colonnato e le enormi cupole che la sovrastano lasciano passare la luce del sole che illumina gli splendidi marmi della pavimentazione.
Dalla Galleria si accede a Via Toledo, dove si trova il seicentesco Palazzo Zevallos Stigliano, all’interno del quale si ammirano dipinti napoletani dal ‘600 ai primi del ‘900.
Fa parte delle Gallerie d’Italia, di proprietà della banca Intesa San Paolo e custodisce opere di gran pregio sulle quali spicca un capolavoro imperdibile, l’ultima tela di Caravaggio, il Martirio di Sant’Orsola (1610).
Sbuca infatti a Piazza del Plebiscito, uno spazio enorme di circa 25.000 metri quadri che porta lo sguardo verso il mare. Ci si sente spaesati e piacevolmente persi su questa enorme piazza sulla quale sorgono la Chiesa di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale.
La costruzione della chiesa, a imitazione del Pantheon di Roma, si deve a Ferdinando di Borbone come ex voto per aver riconquistato il regno dai Francesi.
Il lungomare è vicino, dominato dall’imponente mole di Castel dell’Ovo, il cui nome deriva da un’antica leggenda secondo la quale il poeta Virgilio avrebbe nascosto nelle segrete dell’edificio un uovo che tenesse in piedi la fortezza. Oltre al crollo del castello, la rottura dell’uovo avrebbe portato una serie di pesanti sciagure alla città.
Cosa vedere a Napoli: strade e piazze famose
Le strade e i vicoli conducono nel ventre di Napoli. Basta passare attraverso una porta e tutto cambia: i palazzi proiettano ombre e i colori diventano scuri come le lastre di porfido della pavimentazione. Dalle botteghe di Via San Sebastiano si diffonde la musica. A due passi c’è Piazza Bellini con gli scavi archeologici a vista e una frenetica vita notturna dal venerdì alla domenica sera.
Seguendo Via San Sebastiano, si raggiunge la Basilica-Monastero di Santa Chiara, con quattro chiostri, di cui uno maiolicato, dove cresce un agrumeto dai profumi intensi. Da qui, sacro e profano si mescolano fino quasi a confondersi.
Leggenda vuole che per la sua costruzione, il committente del palazzo si sia affidato a maestri pipernieri (scultori e scalpellini del piperno, dura pietra di origine vulcanica), conoscitori di segreti esoterici capaci di caricare la pietra di energia positiva.
I misteriosi graffiti, quindi, dovevano convogliare energia positiva nel palazzo, ma le pietre non vennero posizionate in maniera corretta e l’effetto che si ottenne fu l’opposto: tutto il magnetismo positivo defluiva verso l’esterno attirando nella chiesa ogni genere di sciagura.
Ma c’è una curiosità: nel 2010 lo storico dell’arte Vincenzo De Pasquale e due musicologi ungheresi hanno scoperto che in realtà i segni rappresentano alcune note di uno spartito, precisamente di un concerto per strumenti a plettro di quasi tre quarti d’ora, ribattezzato Enigma.
Capolavori famosi nel mondo
Al centro della chiesa si trova il famoso Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, un’opera in marmo dal realismo impressionante che rappresenta Gesù morto, coperto da un sudario trasparente. La cappella fu fatta costruire dal principe Raimondo di Sangro, benefattore che ha riunito artisti, scienziati e medici da ogni dove, invogliandoli alla sperimentazione.
Nella cappella si ammira anche un’altra opera di straordinaria bellezza, la statua della Pudicizia, capolavoro di Antonio Corradini, uno dei massimi scultori italiani. Rappresenta Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, madre del principe Raimondo di Sangro.
I luoghi simbolo
Spaccanapoli (che coincide in buona parte con il decumano inferiore di epoca romana), San Biagio dei Librai e Via dei Tribunali formano un quartiere in cui le strade si incrociano creando spazi che si aprono all’improvviso, come in Piazza San Gaetano, con chiese monumentali, o sbucano tra i vicoli in cui soffermarsi per il culto delle anime dei defunti, come nella Chiesa di Santa Maria del Purgatorio.
In passato, infatti, il popolo napoletano aveva avviato un incessante dialogo con i morti. Le preghiere erano il mezzo per salvare le anime e ottenere grazie, con un atteggiamento più pagano che religioso. Questo tipo di culto e credenze sono molto evidenti nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, un luogo dal fascino misterioso che ben spiega il legame e l’importanza che i napoletani hanno sempre riservato ai morti e, in particolare, alle anime dei defunti.
La città nascosta: il ventre di Napoli
Da Piazza San Gaetano si accede ad un intricato dedalo di cunicoli e gallerie che formano la cosiddetta Napoli sotterranea. Sorti in seguito all’estrazione del tufo per la costruzione della città, alcuni di questi passaggi sono stati poi adibiti ad acquedotto.
I primi manufatti ritrovati in questa zona risalgono a circa 5.000 anni fa, ma il suo sviluppo risale all’epoca romana. Gli scavi si conclusero agli inizi del XX secolo, quando i sotterranei furono usati come rifugi antiaerei. Si dice anche che nei cunicoli le nobildonne incontrassero i propri amanti.
Questi sono i volti più conosciuti e sorprendenti di Napoli, una città sempre nuova, tra mille colori e sfumature da scoprire poco per volta.
Suggerimenti
La città si visita tranquillamente a piedi e con l’aiuto di una cartina o di una App installata sul telefono, basta seguire/inserire i vari indirizzi (li trovate in basso) per ammirare le attrazioni principali e i monumenti più belli. L’importante è avere un’idea più o meno precisa di cosa vedere a Napoli in base al tempo a disposizione.
Se non avete le idee chiare o il tempo è poco, magari appena una giornata, potete affidarvi ai tour organizzati, che potete prenotare in completa autonomia e in base ai vostri interessi. Ci sono varie esperienze proposte per visitare Napoli, come il tour a piedi della città (da 48 €), il tour del centro storico di Napoli tra chiese e leggende, la visita a Napoli sotterranea (10 €) e tante altre.
In questo modo sarete sicuri di ottimizzare il più possibile il tempo a disposizione e godervi le bellezze della città guidati da persone esperte.
L’altro consiglio è quello di acquistare il Napoli City Pass, il pass di 3 giorni per attrazioni e mezzi pubblici che include i trasporti e l’accesso gratuito a 3 attrazioni a scelta. Inoltre, permette di ottenere sconti sui biglietti d’ingresso agli altri musei e/o ai siti archeologici che vorrete visitare in seguito. Il costo è di 21 €.
Cosa vedere a Napoli: indirizzi dell’itinerario proposto in questo articolo
Galleria Umberto I, Via San Carlo. Sempre aperta. Orario negozi: 10-20.
Teatro San Carlo, Via San Carlo 98F. Orari visite: tutti i giorni dalle 10:30 alle 16:30, con ingressi ogni ora; chiuso la domenica. Biglietto 6 €.
Palazzo Zevallos Stigliano, Via Toledo 185. Orari: da martedì a venerdì, dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 20. Lunedì chiuso. Biglietto d’ingresso 5 €.
Chiesa di San Francesco di Paola, Piazza del Plebiscito. Orari: dalle 8 alle 19. Ingresso gratuito.
Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito 1. Orari: dalle 9 alle 20, chiuso il mercoledì. Biglietto d’ingresso 4 €, gratuito la prima domenica del mese.
Castel dell’Ovo, Via Edoardo 3 Orari: dal 27 marzo al 30 ottobre dalle 9 alle 19:30, domenica dalle 9 alle 14. Dal 31 ottobre al 26 marzo dalle 9 alle 18:30, domenica dalle 9 alle 14. Ingresso gratuito.
Basilica-Monastero di Santa Chiara, Via Santa Chiara 49C. Orari: chiesa 7:30-13 e 16:30-20. Complesso monumentale 9:30-17:30, domenica 10-14:30. Biglietto d’ingresso: 6 €.
Chiesa del Gesù Nuovo, Piazza del Gesù Nuovo 1. Ingresso gratuito.
Chiesa di Santa Maria del Purgatorio, Via dei Tribunali 39. Orari: chiesa, museo e ipogeo da lunedì a venerdì dalle 10 alle 14, sabato 10-17; dal 7 febbraio al 29 maggio domenica dalle 10 alle 14. Ingresso: 5 €.
Cappella San Severo, Via F. De Sanctis 19-21. Orari: 9:30-18:30, chiuso il martedì. Ingresso: 7 €.
Napoli sotterranea, Piazza San Gaetano 68. Orari: visite ogni ora dalle 10 alle 18; giovedì alle 21 solo su prenotazione e per un minimo di 10 persone. Biglietto d’ingresso 10 €.
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