La prima rappresentazione della Natività risale al 1223, quando San Francesco allestì il primo presepe di cui si ha memoria, nel paesino di Greccio, a poca distanza da Rieti. Da allora, questa suggestiva tradizione si ripete un po’ ovunque e in qualche caso, viene certificata addirittura tra i primati mondiali.
È il caso del Presepe d’Amore di Matera, la rappresentazione realizzata grazie alla collaborazione tra l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e la Regione Basilicata, sotto il patrocinio dell’Unesco.
È una delle rievocazioni più spettacolari e suggestive della nascita di Gesù; conta quasi seicento figuranti in costume e si svolge nella splendida cornice dei Sassi di Matera, tra le grotte, i vicoli e gli anfratti della gravina, che creano un’ambientazione naturale, unica e affascinante.
La città vecchia sorge su uno sperone di roccia calcarea, delimitato da un lato da un profondo burrone di origine carsica. Nel corso dei millenni, nella roccia sono state scavate grotte, celle, rifugi e abitazioni. I celebri Sassi di Matera, detti Barisano e Caveoso, sono la sintesi storica della presenza umana dalla primitive civiltà rupestri, all’epoca alto-medievale, ai nostri giorni.
Proprio nella fiabesca ambientazione del centro storico di Matera, si assiste allo spettacolo del Presepe d’Amore nei Sassi, entrato a far parte della lista dei primati come la rappresentazione della Natività con il maggior numero di attori. Lo scorso anno, erano 576 i figuranti conteggiati uno per uno da un giudice del Guinness World Records.
La magia inizia al tramonto, quando il pubblico sciama lungo Via Madonna delle Virtù, che costeggia la gravina e collega i rioni Caveoso e Barisano. Sul colle della Civita, dominato dalla cattedrale, la gente aspetta il passaggio dei figuranti.
Sembra di essere in un angolo della Palestina e la scena è resa ancora più suggestiva dalle migliaia di luci che brillano sulle scene del presepe.
Commozione e gioia, si avvertono lungo le stradine che si arrampicano verso le pendici dei Sassi, dove non mancano le occasioni per divertirsi, visitando i laboratori sparsi lungo il tragitto, che offrono l’opportunità di apprendere gli antichi mestieri: dalla tessitura, alla filatura, all’intreccio della paglia, alla realizzazione di manufatti in legno.
Il panorama che si presenta agli occhi del visitatore è di una bellezza indescrivibile: da una parte, gli scenografici Sassi, un presepe a cielo aperto che ricorda la Betlemme di duemila anni fa, dall’altra, oltre la gravina, i contrafforti delle Murge, raggiungibili attraverso facili sentieri, per ammirare altre spettacolari vedute di Matera e del territorio circostante.
La rappresentazione del Presepe d’Amore dei Sassi inizia verso le 18, quando viene letto il proclama con il quale Erode bandisce i nuovi nascituri da Betlemme. Poi un lungo corteo segue Maria, Giuseppe e Gesù Bambino, accompagnandoli verso la grotta della Natività. È una scena emozionante!
L’atmosfera è vivace e festosa. Sembra di fare un tuffo nel passato, con i Magi che arrivano in sella ai loro cavalli e un lungo seguito di baldacchini e servitù. E come da antichissima tradizione, tutt’intorno, si svolgono le scene di vita quotidiana, con gli artigiani a lavoro, le donne che portano merci e i pastorelli che sgambettano ovunque.
Quest’anno, i figuranti, provenienti da tutte le Proloco d’Italia, saranno 150.
Il sagrato della chiesa di San Pietro Caveoso è il principale punto di raccolta dei visitatori, che nella scorsa edizione, raggiunsero i 60.000 in un solo giorno.
Ecco perché si è deciso di organizzare la rappresentazione in quattro serate, ovvero dal 27 al 30 dicembre. I gruppi devono obbligatoriamente prenotare. Si potrà accedere al Presepe Vivente a partire dalle 16.30; dalle 16.00 per i disabili. È previsto un biglietto d’ingresso di 3 euro e parte degli incassi sarà devoluta a Telethon.
Data la prevedibile affluenza, nei giorni della rappresentazione è consigliabile raggiungere il centro storico il prima possibile, scendendo verso Via Madonna delle Virtù, attraverso le stradine laterali, in modo da evitare la calca della piazza. La visita procede a senso unico dalla chiesa di San Pietro Caveoso al Sasso Barisano.
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