GAUDÌ E LA SAGRADA FAMILIA
Il 7 giugno del 1926, Antoni Gaudí, fu investito da un tram all’incrocio tra la Gran Via de les Corts Catalanes e il carrer de Bailén.
Scambiato per un barbone, fu portato all’ospedale dei poveri, dove morì tre giorni dopo. Fu seppellito nella cripta della Sagrada Familia, edificio simbolo della città, dove aveva vissuto giorno e notte negli ultimi sei mesi.
Quando gli si domandava come mai, dopo più di quarant’anni, i lavori della chiesa procedessero così lentamente, lui rispondeva che il suo cliente non aveva fretta. “Dio ha tutto il tempo del mondo”.
In ogni sua costruzione, Gaudí è riuscito a mescolare sapientemente colori e materiali, dando vita a capolavori che simboleggiano in ogni dettaglio la cristianità. Le linee delle sue opere, curiosamente ondulate, sono frutto di un attento studio della natura.
Gaudí sosteneva che le linee rette sono degli uomini; quelle curve di Dio.
Oggi il suo lavoro attira milioni di visitatori da tutto il mondo, ma negli anni Venti del Novecento, gli costò diverse critiche. Molti suoi colleghi, consideravano il suo stile già superato. A Picasso non piaceva, e nel 1938, durante la guerra civile spagnola, lo scrittore inglese George Orwell, spese parole durissime nei confronti della Sagrada Familia, definendola una degli edifici più orrendi al mondo.
Oggi, quello stesso edificio, è la principale attrazione della città, con due milioni di visitatori l’anno. È in costruzione dal 1882 e il termine dei lavori è previsto per il 2026, in occasione del centenario della morte di Gaudí.
La chiesa, realizzata grazie alle donazioni dei fedeli, fu consacrata da Papa Benedetto XVI, nel novembre 2010. Ogni suo dettaglio è simbolico, a cominciare dalle guglie, che alla fine saranno 18. Sono alte 115 metri e rappresentano Gesù, la Vergine Maria, i quattro Evangelisti e i dodici Apostoli. Finora ne sono state completate otto; quattro su ogni facciata. La più alta, toccherà i 170 metri di altezza.
Alla lunga storia della costruzione della chiesa, è dedicato un museo, ospitato all’interno della chiesa, dove si possono vedere gli operai che lavorano le pietre utilizzate per costruire l’edificio.
CASA MILÀ
CASA CALVET
CASA BATLLÓ
La forma del tetto in maiolica, è ispirata al dorso di un drago. In cima alla torretta, si trova una croce a quattro bulbi, un elemento ricorrente in molte opere di Gaudì, che qui, per la prima volta, progettò anche l’illuminazione dell’edificio. La parte superiore della facciata è coperta da pasta vitrea colorata. Il balcone al terzo piano ha la forma di un fiore. Si trova al numero 43 del Paseo de Gràcia.
PALAU GÜELL
CASA VICENS
TORRE DE BELLESGUARD
L’edifico, si trova ai piedi del monte Collserola, alla periferia di Barcellona. È una proprietà privata non visitabile internamente. Gaudí ci lavorò fino al 1909. Fu poi completato da Domènec Sugranes nel 1917.
PARC GÜELL
COLLEGIO TERESIANO
FINCA E COLONIA GÜELL
Non resta che visitare i padiglioni di Finca Güell, con un cancello in ferro battuto e la Porta del Drago, considerata una delle meraviglie del modernismo catalano. Fu costruita tra il 1884 e il 1887, come residenza estiva della famiglia Güell.
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