In questo itinerario scopriamo cosa vedere a Salerno, la bella città campana incastonata fra la Costiera Amalfitana e il Cilento, che racchiude una storia millenaria, da scoprire visitando chiese, musei e giardini legati alla famosa Scuola Medica, e con un vivace presente fatto di arte e nuove architetture.
Cosa vedere a Salerno, bellezza fra terra e mare
Salerno ha una posizione invidiabile al centro del Golfo, adagiato fra due tratti di costa leggendari: a nord la splendida Costiera Amalfitana, uno di litorali più famosi al mondo, a sud la costa del Cilento.
La città è stata per molto tempo considerata solo come “la porta d’accesso” a queste amene località, ma negli ultimi anni, grazie ad un’attenta politica di restauri e ad una serie di manifestazioni culturali di successo, come l’invernale Luci d’Artista, ha acquisito l’importanza che merita, rivelando il suo volto di città moderna dal cuore antico, con un centro storico vivace, ricco di arte e musei.
A valorizzarne la bellezza, un lungomare-giardino fra i più belli d’Italia e spiagge accessibili a due passi dal centro. Il suo porto commerciale poi, è ancora oggi vanto della cittadina. E dal 2016 è arricchito dalla modernissima struttura della Stazione Marittima progettata dall’archistar Zaha Hadid.
Salerno, una storia antica
La storia della città si fa partire dal 197 a.C., anno della fondazione della colonia romana, ma il monumento simbolo di Salerno, dal quale si gode di una splendida vista sul golfo chiuso a nord dalla Penisola Sorrentina e a sud da Punta Licosa, è il possente Castello di Arechi, dedicato al principe longobardo Arechi II, che nell’VIII secolo trasferì la capitale del suo ducato da Benevento a Salerno scegliendo come propria residenza la fortezza costruita sul Monte Bonadies, dal quale domina l’intera città.
Il possente maniero, a 300 metri sul livello del mare, fu rinforzato in modo da risultare inattaccabile. La posizione, infatti, offriva ottime possibilità difensive. Il castello e la cinta resero Salerno “per natura e per arte imprendibile, non essendo in Italia una rocca più munita di essa”, come afferma Paolo Diacono nella sua “Historia Longobardorum”.
Il forte, infatti, non capitolò mai e i suoi occupanti resistettero durante tutto l’assedio di Roberto il Guiscardo, nel 1077, prima di arrendersi, spinti dalla fame.
In seguito fu castello normanno e aragonese (Ugo Foscolo vi ambientò la tragedia La Ricciarda), e oggi ne resta un nucleo importante ed imponente, sede di eventi e manifestazioni culturali.
Ospita il Museo Medievale che contiene i reperti delle campagne di scavo condotte nel sito: ceramiche, vetri, oggetti metallici e monete. Attraverso un sistema di altoparlanti e schermi vengono illustrate la storia e l’architettura del castello durante i tour dei visitatori.
Il centro storico di Salerno, scrigno di storia e bellezza
Proprio al Medioevo riporta il pittoresco centro storico della città, attraversato dalla vivace Via Mercanti, l’antica arteria commerciale di Salerno, a poca distanza dal Duomo. Corre parallela al mare e inizia dall’Arco Arechi, resto di un edificio edificato dal principe.
Su questa strada si affacciano antiche dimore nobiliari, come Palazzo Pinto (XVII secolo), che ospita al primo piano la Pinacoteca Provinciale.
Poi la ex Chiesa di San Gregorio che oggi è la sede del Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana. La prestigiosa istituzione, nata dalla fusione di diverse influenze culturali del mondo antico, bizantino e islamico, fiorì in epoca normanna, quando nel 1077 Roberto il Guiscardo scelse Salerno come capitale dei suoi domini in Italia.
Grazie alle tecnologie interattive è possibile rivivere oggi il racconto coinvolgente di quella importante pagina di storia della scienza. Filmati e riproduzioni 3D, interpretati da attori professionisti, ripercorrono le tecniche e il sapere della Scuola Medica Salernitana soprattutto nei suoi secoli di gloria (X-XII secolo).
In esposizione si trovano le riproduzioni dei preziosi codici manoscritti e miniati di produzione medievale.
La sezione più apprezzata dai visitatori è quella che espone il famoso Regimen Sanitatis Salernitanum, l’opera a cui è maggiormente legata la fama mondiale della Scuola Medica.
Il pavimento della sala principale è in vetro e permette di vedere l’antica struttura preesistente. Osservando bene si possono ammirare una serie di strumenti chirurgici, originali e ricostruiti, dei primi medici della storia.
Di grande interesse, i pannelli dedicati a Trotula de Ruggiero, la prima donna medico della storia, che propongono ai visitatori un’attenta analisi sul ruolo della donna nel Medioevo.
Le chiese
Continuando la passeggiata per Salerno si arriva al confine orientale del nucleo medievale, dove sorge la Chiesa del Santissimo Crocifisso (X-XII secolo), che custodisce un affresco della Crocifissione attribuito ad un maestro catalano-roussillonese del Duecento.
Attraversando Via Mercanti si giunge al Complesso Monumentale di San Pietro a Corte, uno dei luoghi più importanti della storia salernitana. In epoca romana fu un complesso termale, poi chiesetta e cimitero, fino a diventare la Cappella Palatina di Arechi II, intitolata ai Santi Pietro e Paolo.
Nel Medioevo fu sede del Parlamento e successivamente luogo in cui venivano conferite le lauree della Scuola Medica Salernitana.
Nell’architettura odierna riporta le tracce di tutti questi cambiamenti, a partire dal frigidarium romano fino ai dipinti murali di impronta bizantina nella chiesa, mentre il campanile risale al XII secolo.
Cosa vedere a Salerno: dal Duomo al Museo della ceramica
Nel dedalo di vicoli cittadini si aprono piccole piazze come quella dove sorge il Duomo di Salerno, la cui costruzione risale al 1080-85 circa. Nonostante i pesanti restauri settecenteschi, gli interventi più recenti hanno evidenziato i tratti dell’architettura normanna.
È arabo-normanno il campanile, alto quasi 52 metri, e unico è il quadriportico, con colonne provenienti dal Foro romano e gli archi decorati a intarsi di pietra vulcanica.
Al suo interno si ammirano splendidi amboni del XII secolo e il sepolcro di papa Gregorio VII, che consacrò la cattedrale nel 1804, quando era ospite in esilio della città.
Nella cripta sono custodite le spoglie del patrono di Salerno, l’evangelista Matteo, tumulate nell’antica chiesa il 4 maggio 954 e scoperte durante i lavori di demolizione della struttura.
Ogni anno, il 21 settembre, il popolo salernitano esprime la sua profonda devozione a San Matteo con la tradizionale processione, durante la quale la statua del santo viene portata a spalla dai fedeli in un sentito rituale religioso.
La maestosità della Cattedrale è annunciata dalla statua del leone e della leonessa che allatta il suo cucciolo, simboli della potenza e della carità della Chiesa.
Vicino al Duomo sorge il bel Museo Diocesano che custodisce, fra tante opere, la Croce di Roberto il Guiscardo, capolavoro di oreficeria dell’XI secolo.
Altre due tappe imperdibili in una visita a Salerno sono il Museo Archeologico Provinciale, con pregiate collezioni, e il Museo della Ceramica Tafuri, voluto dal collezionista Alfonso Tafuri per raccogliere pezzi della tradizione salernitana e vietrese dal XIII al XX secolo.
Nel giardino medievale di Salerno
Il verde e il blu sono i colori di Salerno. Di fronte al Teatro Verdi, affacciata su Via Roma, la strada più frequentata della città, si apre la bellissima Villa Comunale, il giardino per eccellenza, con la Fontana del Tullio, le numerose statue e la lussureggiante vegetazione. Un luogo fresco in cui passeggiare e rilassarsi durante una visita estiva della città.
Ma la meraviglia assoluta, tra le cose da vedere assolutamente a Salerno, c’è il Giardino della Minerva, un orto botanico appartenuto nel XII secolo alla famiglia di Matteo Silvatico, insigne medico della Scuola Medica Salernitana e profondo conoscitore di piante medicinali.
Oggi è un bellissimo spazio terrazzato, ma all’epoca era un luogo di studio dove i medici insegnavano agli allievi a riconoscere i cosiddetti “semplici”, le piante utilizzate nella cura delle malattie.
Fu il primo esempio di orto botanico, un giardino che Silvatico arricchì di specie rare ed esotiche scoperte nel corso dei suoi numerosi viaggi.
Grazie al particolare microclima, alla fortunata posizione e alla scarsità dei venti di tramontana è possibile ancora oggi coltivare le antiche erbe officinali come la salvia, la ruta, la misteriosa mandragora e tante altre.
Passeggiata sul Lungomare Trieste
Anche il Lungomare Trieste, con i suoi tre grandi viali paralleli al centro storico (uno con pista ciclabile), sembra un lunghissimo giardino ricco di palme, tamerici e pini.
Offre una bella passeggiata di due chilometri, unendo il porto turistico alla Spiaggia di Santa Teresa, la più vicina al centro storico ed anche la più amata da salernitani e turisti fin dagli anni ’50.
La spiaggia è libera, dotata di docce e di un grande solarium in teak che la collega al lungomare, ombreggiato da alte palme e fiori.
Un altro storico e famosissimo lido è il Sea Garden Club, sulla costa est, con una spiaggia attrezzata, tre piscine e un solarium.
Salerno è una città molto curata e ben tenuta, dov’è facile unire il relax in spiaggia alle passeggiate a piedi e in bici, al turismo culturale, grazie alle tante cose da vedere, dalle chiese ai musei, e ai numerosi eventi culturali che animano la città sia d’estate che d’inverno.
A questo si aggiungono gli scorci da cartolina offerti dallo splendido golfo di Sorrento che il grande poeta e scrittore salernitano Alfonso Gatto definì “golfo lunato”. La sua opera ha ispirato la nascita del progetto street art Muri d’Autore, l’iniziativa che ha contribuito a riqualificare luoghi meno frequentati della città, come il rione Fornelle, il quartiere di origine longobarda più antico di Salerno, e che ha poi preso piede anche in tutto il centro storico.
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