La East Side Gallery è la sezione più lunga del Muro di Berlino che si è conservata fino ad oggi, all’indomani dell’abbattimento di quel sistema fortificazione in calcestruzzo armato, lungo 155 km e alto 3,6 metri, che dal 1961 circondò la parte occidentale della città di Berlino, che apparteneva alla giurisdizione della Germania Ovest, allora nota, appunto, come Berlino Ovest, per separarla dalla parte orientale della stessa città, Berlino Est, divenuta capitale della Germania Est.
Il “Berliner Mauer” fu abbattuto a seguito della fine della Guerra Fredda e il maggior tracciato rimasto in posizione originale del Muro è stato completamente ricoperto da murales ed è quello che oggi è identificato come East Side Gallery che era, ai tempi della divisione, la parte del muro rivolta a est, da cui il nome.
Si estende lungo la Mühlenstrasse, al lato del fiume Sprea, tra la stazione Berlin Ostbahnhof e la fermata della metropolitana di Warschauer Straße nel quartiere di Friedrichshain. Misura 1,3 km e ospita oltre cento opere dipinte da artisti provenienti da ogni dove, che ne fanno la galleria d’arte all’aperto più grande del mondo.
East Side Gallery Berlino, manifesto di libertà
La East Side Gallery rappresenta un memoriale alla libertà e i graffiti riguardano tutti il tema della pace, della libertà, della solidarietà e della caduta del Muro a seguito della fine della Guerra Fredda.
Ad oggi è la seconda attrazione turistica della città dopo la Porta di Brandeburgo. Più di tre milioni di persone visitano ogni anno questo museo a cielo aperto, che ad un’occhiata superficiale sembra una vivace carrellata di graffiti, un’enorme tela sulla quale eclettici artisti hanno voluto dare sfogo alla propria creatività.
Ci sono perfino diverse bancarelle che vendono singolari souvenir, per chi, oltre alle foto, vuole serbare un ricordo di questo particolare “monumento”.
Volendo leggere davvero il significato delle singole opere e di ciò che rappresentano, però, si comprende il vero valore di quella che possiamo considerare una vera e propria opera d’arte collettiva.
I murales della East Side Gallery, monumento nazionale dal 1992, campeggiano su quello che fu il simbolo della separazione tra persone, idee e vite durante i terribili anni della Guerra Fredda. La testimonianza tangibile di una libertà ritrovata per intere famiglie che furono divise e di coloro che, nel tentativo di scavalcare, fisicamente e idealmente la divisone del Paese, hanno perso la vita. Oggi questo grande pezzo di muro colorato sta li per ricordarcelo e farci riflettere.
Tra le opere presenti, le più famose sono senz’altro quelle raffiguranti la Trabant che sfonda il muro, targata 9/11/1989, data della demolizione del Muro, e il bacio appassionato tra Breznev e Honecker, con una didascalia in cirillico che dice: “Signore aiutami a sopravvivere a questo amore letale”. L’autore è Dimitrji Vrubel e l’opera, nota come The Mortal Kiss, raffigura, appunto, il famoso bacio pubblico tra il Segretario Generale dell’URSS e della DDR Leonid Il’ič Brežnev.
Tra i murales più belli della East Side Gallery c’è anche l’opera di un artista italiano, Fulvio Pinna, dal titolo Ode an die Freude (Inno alla Gioia, chiaramente riferito alla composizione di Beethoven).
C’è poi Il Saltatore del Muro (Der Mauerspringer), di Gebriel Heimler, in ricordo di tutte quelle persone che tentarono, quasi sempre invano e con drammatiche conseguenze, di fuggire dalla Germania Est per raggiungere la Germania Ovest.
Il murales Ohne Titel, letteralmente “Senza Titolo”, dell’artista Georg Lutz, rappresenta l’ultimo segretario generale del Partito Comunista sovietico, Mikailh Gorbaciev, a bordo di un’auto che simboleggia Gorbaciev sta guidando il Paese verso la rovina.
Il più iconico, al pari del famoso bacio, è sicuramente Test the Best, di Birgit Kinder, un’opera dal forte significato simbolico che raffigura un’auto che sfonda il muro. Si tratta di una Trabant, i tipici modelli di auto prodotti durante il periodo della Guerra Fredda in Unione Sovietica e che vennero usate dai cittadini dell’Est per spostarsi in massa nella Germania Ovest subito dopo la caduta del Muro. In questa opera l’auto è l’unico soggetto, che è stato poi “fuso” con il “Bacio della Morte” in un unico murales divenuto noto nel mondo.
La conversione a galleria pittorica ha permesso di salvare questa parte del muro dall’abbattimento.
Al momento della caduta infatti, quella che sarebbe diventata la East Side Gallery era un’immensa tavolozza immacolata, completamente bianca, offerta agli artisti affinché la dipingessero. Questa circostanza ha permesso la conservazione dell’unico pezzo di muro di Berlino, che permette di comprendere cosa abbia davvero rappresentato questa ingombrante presenza nel cuore della città.
Info utili:
la East Side Gallery, in Mühlenstrasse 1, si trova nel quartiere Friedrichshain, tra la stazione Berlin Ostbahnhof e la fermata della metropolitana Berlin Warschauer Strasse.
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