In questo itinerario scopriamo alcuni dei luoghi più belli delle Dolomiti in cui fare escursioni, stare a contatto con la natura e respirare a pieni polmoni l’aria intrisa di profumi ed essenze di alcuni dei boschi e delle foreste più belle e imponenti d’Italia.
Quelle del Trentino e dell’Alto Adige, che ci invitano a ritrovare il contatto con l’ambiente che ci circonda e con noi stessi.
Escursioni Dolomiti: il richiamo delle foreste
Cresce sempre di più il desiderio di stare a contatto con la natura. Lo conferma anche la forest therapy, l’immersione sensoriale nei boschi per camminare e respirare le essenze delle piante, salutari per il corpo e la mente.
Passeggiare in una foresta è magico. Pura bellezza. E l’Italia offre una scelta quasi infinita di esperienza nella splendida natura delle montagne. Le Dolomiti, patrimonio Unesco, custodiscono immense foreste. Sane e rigogliose, dove la presenza dell’uomo si armonizza perfettamente con l’ambiente.
Uno dei migliori esempi di questa convivenza è quello del Trentino Alto Adige, dove l’anno scorso vento e tempeste hanno flagellato buona parte del patrimonio boschivo. I montanari si sono dati da fare e hanno ricostruito dove si poteva.
Così in Trentino è stato riaperto alle passeggiate il fitto bosco che si trova nel tratto iniziale dell’oasi Wwf Valtrigona, un’area protetta di 236 ettari in una piega della Valsugana, la Val Calamento, nella catena del Lagorai.
Il Wwf sorveglia gli alberi e i pascoli dell’oasi, e la camminata (cinque chilometri, cinque-sei ore andata e ritorno), segue un percorso preciso per non disturbare marmotte e camosci e per non calpestare il prezioso sottobosco.
Questo sentiero Natura è ben segnalato dai cartelli bianchi e rossi della Sat, Società alpinisti tridentini, e potete percorrerlo da soli o con le guide del centro Wwf.
È un itinerario di grande suggestione e adatto a tutti: vi basterà indossare scarpe da trekking e portare con voi una bottiglia di acqua personalizzate, per avere sempre una bevanda fresca a disposizione durante il tragitto.
Il sentiero inizia ai 1.440 metri di malga Valtrighetta e ha due punti forti: la varietà dei paesaggi, dagli alpeggi alle foreste di abete rosso, e i cartelli didattici che descrivono la vita e le caratteristiche della fauna e di fiori e piante. Ecco perché è particolarmente adatto alle famiglie con bambini.
Si snoda fra enormi boschi di larici e costeggia laghi bellissimi come quello di Agnelezza, per finire, dopo una serie di piacevoli salite e discese, a malga d’Ezze.
Per esplorare questa splendida piega della Valsugana si può scegliere un trekking di mezza giornata e, arrivati a malga d’Agnelezza, ci si può dedicare alla scoperta di questa bellissima valle del Trentino e dei suoi sapori.
Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino
Un altro luogo in cui godere della splendida natura delle montagne trentine è il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, 200 chilometri quadrati fra le vette del Lagorai, una zona di protezione speciale nella rete europea Natura 2000, gallone di merito per la salvaguardia ambientale.
Nell’area del Parco sono comprese le foreste demaniali di Caorta: quella di Valsorda, fra i 1.200 e i 2.080 metri, che ammanta 850 ettari di montagna con i suoi larici, abeti, aceri, noccioli ontani e frassini. E quella di Valzanca, estesa su 827 ettari, 570 dei quali di faggi, abeti bianchi e rossi.
Il richiamo delle foreste attira gli appassionati della natura, che qui trovano numerosi trekking che sbucano nei pascoli, seguono la strada delle abetaie e permettono anche di scoprire i tabià (fienili) e le casere, costruzioni tipiche che testimoniano la laboriosità della gente di montagna.
Tra i vari percorsi di trekking c’è il sentiero etnografico (in Valsorda), che si snoda tra faggete, conifere e malghe ristrutturate.
In Valzanca, diversi sentieri escursionistici portano alla malga Miesnotta di Sopra, dove si osservano i cavalli al pascolo e si gode dello splendido panorama di Cima Cece, la vetta più alta del Lagorai (2.754 metri), mentre il sentiero del Legno porta alla malga Fossernica di Dentro, dove ci si rilassa e ci si concede una pausa gustosa con i piatti del Trentino.
Escursioni Dolomiti: In Valle Aterselva, la foresta sul lago
Solo che in Valle Anterselva, perpendicolare alla Val Pusteria, si percepiscono solo i confini dell’uomo. Perché qui sono le montagne e le immense abetaie a dominare su tutto.
Come le enormi conifere che incorniciano il lago di Anterselva, creando un paesaggio a dir poco incantevole. L’acqua è di uno straordinario colore blu intenso, che diventa verde dove gli alberi si specchiano sul lago.
Non è molto grande, appena tre chilometri, ma è la classica cartolina della natura delle Dolomiti.
Durante l’estate, Anterselva si trasforma in una palestra a cielo aperto, diventando un richiamo irresistibile per gli amanti dello sport e della natura: si va in bici, in mountain bike, si fa trekking e si percorrono strade ferrate.
La più famosa costeggia la cascata Klammbach, a 1.508 metri, ed è anche meta di una facile camminata che da Anterselva di mezzo si addentra nei boschi.
Dalla cascata si può proseguire a piedi, per raggiungere, in meno di mezz’ora la malga e maso Bergehof, dove mangiare e fare scorte di latte, formaggi e marmellate.
Si attraversa una passerella di legno lungo la riva e ci si addentra nel bosco di conifere, accompagnati dal profumo intenso della resina.
Si può andare alla scoperta di questa valle in ogni stagione: in autunno, quando si tinge delle mille sfumature del giallo, dell’arancio e del rosso; in primavera, quando è un’esplosione di colori e fioriture, e in estate, quando le temperature piacevoli invitano a un bagno nelle acque color smeraldo del lago.
Dal lago di Anterselva a quello di Bries, natura e paesaggi spettacolari
Nella bella stagione è possibile fare il bagno, remare sulle barchette di legno e fare pic-nic.
Oltre a rilassarsi e divertirsi, nell’area dell’Anterselva, si scoprono un’infinità di cose sulla natura: il biotipo Torbiera di Rasun (Rasner Möser), area umida di circa 35 ettari a 1.075 metri, è una straordinaria testimonianza dell’universo di stagni e paludi che in epoche lontane ricoprivano queste terre.
Si raggiunge dal paese di Rasun Di Sopra attraversando ampi spazi verdi e una fustaia (bosco di alberi ad alto fusto) di abeti rossi.
La zona si visita camminando su passerelle di legno per non danneggiare l’ecosistema del sottobosco, le distese di muschio e di erbe di palude. Nella torbiera, ombreggiata da una corona di ontani, pini silvestri, betulle e abeti, crescono la drosera, pianta carnivora, e la rarissima Hammarbya paludosa, una splendida orchidea che, in Italia, cresce solamente qui.
Una delle particolarità della natura dell’Anterselva. Un’altra, diventata quasi leggendaria, è quella del semaforo nel bosco a nord del lago di Braies: rosso per 45 minuti ogni ora, verde solo per 15, quando è consentito il passaggio (a senso unico) delle auto, lungo una strettissima stradina che si arrampica sui 2.052 metri di Passo Stalle, al confine austriaco.
Un deterrente originale per scoraggiare il traffico nella foresta. Un limite per l’uomo dove regna la natura.
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