Nella mostra I Pittori di Pompei, allestita nelle sale del Museo Archeologico di Bologna, si ammirano oggetti e affreschi delle domus vesuviane, opere degli anonimi e talentuosi pictores di Ercolano, Pompei e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo, la condizione economica nella società dell’epoca e mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli che utilizzavano per realizzare le loro opere.
Mostra I Pittori di Pompei Bologna: i colori brillano sotto la cenere
Nel 79 d.C., Pompei ed Ercolano sparirono sotto montagne di pomici e ceneri del Vesuvio. L’eruzione sommerse tutto, comprese le domus, le case affrescate. “Se fosse stata lava sarebbero state cancellate per sempre”, ha spiegato Mario Grimaldi, archeologo e curatore della mostra allestita al Museo Archeologico di Bologna che dà voce agli artisti dell’epoca romana e al loro ruolo.
Per i Greci i pittori erano proprietà dell’universo. Gli artisti e gli artigiani che realizzarono i capolavori della pittura pompeiana, si chiamano pictores, perché di quasi nessuno si conosce il nome. Ai tempi dell’antica Pompei la pittura serviva a decorare gli ambienti e i decoratori lavoravano su commissione, quindi il loro lavoro era sminuito. La mostra di Bologna intende proprio riabilitare il ruolo di quegli artisti. Chiunque abbia visitato gli Scavi di Pompei o Ercolano, infatti, dovrà ammettere la bellezza delle loro opere. Oltre ai soggetti e alle storie raffigurate, gli affreschi delle domus di Pompei brillano di luce a duemila anni di distanza.
Osservare le pareti delle case pompeiane, così riccamente decorate, e pensare che sono un’istantanea della vita di un’epoca così lontana, è a dir poco emozionante. I colori sono ancora oggi vividi e spettacolari. Il famoso “rosso pompeiano” è lì e domina la scena con le sue sfumature cangianti.
Alla mostra di Bologna opere che hanno fatto scuola
I primi scavi iniziarono nel Settecento e i reperti rinvenuti nei siti di Pompei ed Ercolano erano proprietà di Carlo II di Spagna e protetti dall’esercito. Il Real Museo Borbonico diventa il primo istituto a raccontare la storia di Roma e dei Romani, la collezione del re faceva invidia a tutti i regnanti.
Nasce così il gusto pompeiano e i giovani di tutta Europa fanno tappa a Napoli. Uno dei tesori più preziosi emersi dalla cenere del Vesuvio è l’affresco delle Tre Grazie (Aglaia, Eufrosine e Talia), con le famose sorelle raffigurate in uno spazio aperto, senza tempo.
L’artista è riuscito a dare profondità alla scena usando un “trucchetto” compositivo: due soggetti rivolti verso coloro che osservano, l’altro di spalle. L’opera e i modelli rappresentati affascinano. Tanto che più tardi, altri artisti hanno voluto riproporre il mito delle tre sorelle. Botticelli le ha rappresentate velate nella Primavera, Raffaello mette in mano una mela ad ognuna di loro, Rubens le raffigura formose mentre Picasso sceglierà la versione classica.


Le opere e i manufatti esposti nella mostra a Bologna raccontano secoli di storia, come la situla rinvenuta ad Ercolano: un recipiente in bronzo con una funzione rituale in cui si mischiava acqua e vino. A calamitare l’attenzione sono i manici, che rappresentano scene di lotta tra Galli. Erano stati sconfitti dai Romani, che con molta probabilità li facevano lottare tra loro per puro divertimento.


Tra le opere in mostra, anche un frammento dell’affresco Filosofo con Macedonia e Persia di Boscoreale, vero e proprio simbolo della pittura: è la prima megalografia (ciclo pittorico a grandi soggetti) trovata, il primo esempio di dipinto con questo genere di rappresentazione. Altre parti della monumentale opera sono sparse nei vari musei internazionali, tra cui il Metropolitan di New York. Purtroppo a causa di varie vicissitudini, dai tombaroli alla cattiva gestione politica ai mercanti d’arte, il vasto e prezioso patrimonio dei pictores di Pompei è stato scomposto prendendo strade diverse.
Info utili
La mostra I Pittori di Pompei al Museo Archeologico di Bologna sarà visibile fino al 19 marzo 2023. Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre espone più di cento opere di epoca romana provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Luogo della mostra: Museo Civico Archeologico, Via dell’Archiginnasio 2, 40124 Bologna
Biglietti: Intero € 14; Ridotto € 12; Scuole € 5
Infoline e prevendite: Tel. +39 02 91446110
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