Il campanile nel Lago di Resia emerge dal ghiaccio a perenne memoria di un paese sommerso, mai dimenticato dalle gente di Resia, Curon e dell’intera Val Venosta. Bellissimo d’estate e magico d’inverno, il campanile sommerso del Lago di Resia crea un’immagine da cartolina e dona all’intera valle un’atmosfera magica.
Lago di Resia, storia del paese
sommerso
Il paesaggio della Val Venosta cambia improvvisamente non appena l’Inverno inizia a farsi sentire in tutto il suo rigore. Le temperature basse gelano le limpide acque del Lago di Resia, che diventa un’enorme lastra di ghiaccio, spessa fino a quaranta centimetri, sulla quale è possibile camminare fino ad arrivare a toccare con mano le pareti del campanile.
Tutta l’area del lago diventa una candida distesa di ghiaccio, dalla quale emerge, come a volerla bucare, la torre campanaria della vecchia chiesa, creando un paesaggio di grande suggestione.
Il campanile del Lago di Resia, infatti, appartiene ad una chiesa romanica del XIV secolo, cancellata nel 1950 insieme al paese di Curon Venosta e ad una parte del paese di Resia per dar vita ad un bacino artificiale per la produzione di energia idroelettrica. Una vicenda drammatica, raccontata in una dettagliata documentazione fotografica nel vicino Museo di Curon Vecchia (Municipio vecchio, 39020 Curon Val Venosta. Tel. +39 0473 633 127).
Dove oggi c’è il più grande lago dell’Alto Adige, all’epoca vivevano circa 150 famiglie che allevavano il bestiame e coltivavano oltre 650 ettari di terra, inesorabilmente sommersi dalle acque trattenute dalla diga costruita dal consorzio Montecatini. Tutti gli abitanti della valle furono allontanati dalle loro case e terreni (con indennizzi piuttosto modesti) e furono costretti ad emigrare dopo essere stati alloggiati in baracche di fortuna.
A nulla valsero le proteste e i tentativi di opposizione a quello che fu un vero e proprio “atto di forza” autorizzato dallo Stato nel nome dello sviluppo dell’industria nazionale.
Questo episodio rappresenta ancora oggi una ferita aperta per chi vive in questa terra, un momento di dolore che non si dimentica. Talmente vivo che, secondo la leggenda, anche le campane risuonerebbero ancora dal fondo del lago in certi giorni. La voce di un paese la cui eco stride nell’entusiasmo dei turisti che amano fotografare l’antico campanile, unico superstite e testimone di una storia travagliata e affascinante.
Come lo straordinario panorama del Lago di Resia: bellissimo d’estate, con le montagne che si specchiano nelle sue acque turchesi; magico d’inverno, con la cornice fiabesca in cui sorge e i visitatori che lo attraversano con i pattini ai piedi, all’ombra delle montagne innevate dell’Ortles. Al centro di tutto, il bellissimo campanile.
Sul lago sport e divertimento
Grazie alla perfetta combinazione di vento, ghiaccio e neve, i più temerari trovano le condizioni ideali per praticare l’ice flyng, una disciplina che si avvale dell’utilizzo di speciali barche a vela sulle quali vengono montati dei pattini di acciaio. E poi lo snowkite, uno sport nel quale si raggiungono velocità elevatissime usando gli sci o una tavola da snowboard e facendosi trainare da enormi aquiloni. Praticamente la versione invernale del kitesurf. Acrobazie e divertimento sono assicurati!
Per i principianti, sul Lago di Resia c’è una scuola che propone lezioni individuali e corsi di prova (Kiteschool.it. Tel. 3356026836). Chi invece “si accontenta” solo di assistere alle acrobazie dei campioni di questa adrenalinica disciplina, non può perdere l’appuntamento con l’International Snowkite Open, dal 26 al 28 gennaio.
E per gli appassionati di escursioni e passeggiate nella neve e nella natura, intorno al Lago di Resia si snodano anche percorsi per le ciaspole e si può sciare su 60 Km di piste, che si allungano tra i comprensori di Malga San Valentino e Belpiano.
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