In Calabria si può sciare sulla Sila fino a primavera. Nella parte dell’altopiano calabrese che si estende nella provincia di Cosenza, si scia e si fanno escursioni con le ciaspole fino a Pasqua e oltre.
Sciare sulla Sila in Calabria
Neve, tantissima neve, ricopre fitte foreste, faggete, abetaie e praterie estese a perdita d’occhio. Neve, che in vetta resiste fino a Pasqua.
Un’opportunità unica nel Sud Italia, che ogni inverno richiama appassionati di montagna e sportivi, affascinati dagli ampi spazi e dalla natura sorprendente.
Attraversato il bel centro storico, con i ristoranti, gli hotel, le botteghe che espongono tessuti ricamati, bei merletti e creazioni in oro, si raggiunge la parte alta del paese e in località Tasso, a 1.350 metri, si sale in cabinovia fino al monte Curcio (1.768 metri). Qui ci sono due piste, una rossa e una blu, che si snodano su una lunghezza di 5 chilometri.
Ma non c’è solo lo sci da discesa a Camigliatello. Il monte Curcio, infatti, è a metà della Strada delle Vette, che segue l’orlo dell’altopiano per 36 chilometri, collegando le cime più alte della Sila, dal valico del monte Scuro (1.618 metri) al monte Botte Donato (1.928 metri). Lungo tutto il percorso, innevato fino a giugno, si praticano lo sci di fondo e lo sci escursionismo. L’ultima domenica di febbraio, vi si tiene la Granfondo del Cai.
Oltre agli splendidi panorami d’alta quota sulle cime del Pollino e dell’Orsomarso, la Strada delle Vette, offre un paesaggio naturale unico, in cui vale la pena immergersi per goderne i silenzi: lunghi tunnel formati dalle cime degli alberi, intrecciate e tenute insieme dalla galaverna, il fenomeno meteorologico che trasforma il bosco in un’incantevole foresta di cristallo.
Solo alberi, belle casette di legno con tetti spioventi e null’altro. Qui, l’isolamento è considerato un piacevolissimo privilegio.
Giorno e notte immersi nella natura
Pochi chilometri a sud, le vaste e pianeggianti distese di Carlomagno, rievocano paesaggi nordici. Qui si trova l’unico centro di sci di fondo del Sud, che può vantare un’omologazione nazionale. Vi si allenano abitualmente i professionisti dello sleddog, le corse con i cani da slitta.
Offre anelli per il fondo di tre, cinque e sette chilometri, che attraversano estese foreste di conifere e si affacciano sulle vallate, regalando panorami mozzafiato. Un ambiente straordinario, lontano dalle affollate mete turistiche invernali, che permette di stare a contatto con la natura sia di giorno che di sera. Partecipare alle ciaspolate nelle notti di plenilunio, quando la luna avvolge i boschi della sua luce dorata, è un’esperienza unica ed emozionante.
Qui si trovano due piste di media difficoltà, Valle dell’Inferno 1 e 2, e una terza pista di rientro al parcheggio. I numerosi fuori pista offrono veri e propri percorsi a ostacoli che ne fanno la meta preferita di snowboarder e freerider. Nelle giornate senza nebbia, salendo in cima con la cestovia dalla località Cavaliere di Lorica, si gode di un panorama mozzafiato sul Tirreno, lo Ionio con il golfo di Taranto, la possente sagoma dell’Etna e le isole Eolie.
Per gli amanti delle passeggiate, ci sono oltre 150 chilometri di sentieri segnalati, per interminabili escursioni nella natura. Magari alla ricerca degli splendidi animali che abitano queste sconfinate distese innevate: cervi, volpi, cinghiali, tassi, caprioli e lupi. Se non sarete abbastanza fortunati da avvistarli, potrete divertirvi a seguirne le tracce sulla neve!
E tra boschi incantati e atmosfere fiabesche, non può mancare un alone di mistero! Mille le leggende che si rincorrono sulla foresta calabrese. Come quella delle pietre di Carlomagno: decine di massi di granito silano, perfettamente allineati, che emetterebbero particolari vibrazioni magnetiche…
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