La Costa dei Gelsomini si estende per novanta chilometri sul litorale ionico della provincia di Reggio Calabria, tra Capo Spartivento a sud e Punta Stilo a nord. Prende il nome dalla coltivazione dell’odorosa pianta rampicante dai fiori bianchi e preziosi che crescono in tutta la zona. Utilizzati nella preparazione dei profumi, in passato erano venduti a peso ed esportati anche in Francia. Questa striscia di terra che si srotola tra la montagna e il mare è una delle più variegate e spettacolari della Calabria e percorrendola si incontrano importanti siti archeologici, borghi medievali, cattedrali maestose e, ovviamente, un mare da cartolina.
Costa dei Gelsomini: profumi e tesori sullo Ionio
Siamo nell’area della Locride, dove la coltivazione dei gelsomini è una tradizione ancora viva. Lungo questa fascia costiera, nota appunto come Costa o Riviera dei Gelsomini, spiagge dal fondale basso si alternano ad alte pareti rocciose e dune di sabbia che lasciano il posto a baie di ciottoli.
In questo tratto di costa, tra i più belli, variegati e selvaggi d’Italia, c’è un’unica costante: il mare. Cristallino e dalle mille sfumature del turchese, incorniciato da verdi colline sulle quali crescono agrumeti e uliveti che si arrampicano fino al massiccio montuoso dell’Aspromonte.
Lungo la Costa dei Gelsomini si affacciano una quarantina i comuni. I primi che si incontrano partendo da sud ricadono nel territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte che dalle gole e le scoscese pareti rocciose vicino al mare sale fino a quasi 2.000 metri di altitudine con il massiccio del Montalto.
La particolarità di questo litorale è che tutte le sue località sono dominate da un borgo collinare.
Cosa vedere lungo la Costa dei Gelsomini: borghi da cartolina tra l’Aspromonte e il mare
La porta d’accesso al Parco Nazionale dell’Aspromonte è il bellissimo paesino di Gerace che offre una visuale unica sulle ondulate colline della zona protetta. Inserito tra i Borghi più Belli d’Italia, vanta una splendida Cattedrale, tra i migliori esempi dell’architettura bizantino-romanica-normanna dell’intera regione.
Dedicata a Santa Maria Assunta, con i suoi 1.898 metri quadrati è l’edificio sacro più grande della Calabria. La struttura della cattedrale è divisa in due parti sovrapposte risalenti a periodi differenti. La chiesa è infatti sorta su una precedente costruzione: la parte inferiore della Cattedrale, di chiara costruzione bizantina, comunica con una serie di grotte scavate nella roccia e risalenti all’VIII secolo, che costituiscono il nucleo originario della prima chiesa rupestre bizantina.
La basilica “superiore”, con l’ingresso a occidente come voleva lo stile bizantino, vanta una straordinaria architettura romanico-normanna, con tre monumentali navate intervallate da due file di dieci colonne l’una, sormontate da capitelli tutti diversi tra loro (forse provenienti dall’antica Locri), tre absidi semicircolari e il transetto sporgente.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace fu consacrata due volte, nell’XI e nel XIII secolo e restaurata dopo il terremoto del 1783. Nonostante le tante contaminazioni e le varie ristrutturazioni a seguito dei violenti terremoti che hanno colpito la Calabria, questo monumentale edificio rimane ad oggi un chiaro ed imponente esempio di arte sacra normanna, dichiarata anche per questo Bene Architettonico d’interesse nazionale.
All’antica Locri Epizefiri preziosi tesori del passato a picco sul mare
Da Gerace, proseguendo il viaggio lungo la Costa dei Gelsomini tra distese di uliveti e mare, si arriva in uno dei luoghi che hanno fatto la storia della Magna Grecia: Locri Epizefiri, la colonia fondata dai Locresi di Grecia tra l’VIII e il VII secolo a.C. Una città ricca che arrivò ad allargare il proprio dominio su un vasto territorio che si estendeva dallo Ionio al Tirreno e fu la prima città d’Europa a dotarsi di un codice di leggi scritte.
Oggi, nell’antica Locri si fa un tuffo nel passato scoprendo nel suo Parco Archeologico Nazionale i resti degli insediamenti dal VI secolo a.C. fino all’età romana. Siamo in una delle aree archeologiche più importanti della Calabria. All’interno del Museo, dedicato al racconto della vita di Locri nel periodo greco, sono esposti i reperti rinvenuti durante gli scavi del sito da Paolo Orsi, uno dei padri dell’archeologia, a inizio Novecento, tra cui i famosi pinakes (quadretti votivi) emersi dal santuario di Persefone, raffiguranti scene legate al mito della dea.
Il Parco Archeologico di Locri, tra i più estesi della Calabria, si trova lungo la SS 106 “Jonica” a circa 5 km dall’odierna città di Locri. Oltre al Museo, nell’area del Parco sorge il Complesso museale Casino Macrì, costruito tra ‘700 e ‘800, che custodisce reperti che narrano la storia di Locri e della Locride inglobate nell’impero bizantino nel VI secolo d.C.
A Locri città, invece, il Museo del territorio di Palazzo Teotino Nieddu del Rio, custodisce, tra l’altro corredi funerai indigeni preellenici dal IX secolo a.C. fino alla fondazione dell’antica Locri Epizefiri.
Ad una manciata di chilometri da Locri, continuando sulla 106 Jonica, si incontra Siderno, la cui parte medievale, Siderno Superiore, è una gemma incastonata su una collina a 192 metri di quota. L’abitato moderno, Siderno Marina, si sviluppa invece a ridosso della Costa dei Gelsomini ed è una delle località balneari più frequentate del litorale della Locride.
Nel centro storico di Siderno Superiore sorge la bella Chiesa di San Nicola di Bari, che custodisce un bell’altare barocco e pregevoli sculture e dipinti di scuola napoletana del XVII-XVIII secolo. Intorno all’edificio religioso sorgono diversi palazzi nobiliari risalenti al Sei-Settecento, tra i quali spicca Palazzo Falletti, costruito alla fine del XVII secolo dalla famiglia Falletti su tre livelli. La facciata principale è annunciata da un portale in pietra con un arco a tutto sesto e bugne miste (portale dichiarato monumento nazionale).
Al centro del portale campeggia lo stemma in marmo bianco della famiglia Falletti. Di fianco si aprono quattro finestre e un balcone in ferro battuto. In una grata in ferro sono incise le iniziali di famiglia G.B.F.L. (Giovanni Battista Falletti Lamberti). All’interno vi è un androne coperto da volte a crociera da cui parte una scalinata in pietra. Per le strade e i vicoletti del borgo si incontrano diverse chiese, come quella di San Carlo Borromeo, chiusa al culto ma visibile dall’esterno, con la sua particolare architettura e la fontana sul davanti, o la Chiesa del Carmine, nata come cappella privata della Famiglia Falletti intorno al XVII secolo. Sorge un po’ a sorpresa in un vicoletto e ha una forma ovale e uno stile tardo rinascimentale. Sul portale c’è un timpano spezzato e lo stemma di famiglia. Qui spicca la statua bronzea della Madonna Immacolata.
Anche a Siderno Marina si incontrano eleganti palazzi e ville ricche di storia, come Villa Albanese, costruita nel 1920 in stile Liberty, con un gande parco con palme secolari, fu abitata dal senatore del Regno Giuseppe Albanese e ospitò diversi componenti della famiglia reale Savoia-Aosta.
Lungo la Costa dei Gelsomini tante roccaforti
Proseguendo verso nord lungo la Costa dei Gelsomini, si passa dal profumo dei fiori bianchi a quello del bergamotto, precisamente a Gioiosa Ionica, nel cuore della Locride. Di origini magnogreche, questa città si trova a metà strada tra Reggio Calabria e Catanzaro ed era quindi un privilegiato punto di avvistamento per tenere d’occhio questo tratto di mare nel caso di eventuali attacchi. Fortificata nel Medioevo, è ancora oggi un piccolo gioiellino che merita di essere scoperto.
Ad iniziare dal Castello Pellicano (di proprietà privata), che domina la città dall’del promontorio a strapiombo sulla fiumara Gallizzi. Il maniero, a pianta trapezoidale con due torri, una a oriente e una a occidente, e due grandi muraglie di difesa, ha il suo ingresso sul vecchio fossato, attraversabile grazie a un ponte in muratura. Al suo interno ci sono i ruderi delle antiche stanze residenziali, bellissime scalinate e ampi sotterranei. Risalente al XII-XIII secolo e a circa cinque chilometri dalla costa, il castello è stato dimora nobiliare delle famiglie Caracciolo e Carafa, prima di passare alla fine dell’800 ai marchesi Pellicano, attuali proprietari.
Gioiosa Ionica è storicamente legata alla vicina Marina di Gioiosa Jonica di cui era frazione fino al 1948. Il mare della Marina di Gioiosa è stato più volte premiato con l’importantissimo riconoscimento della Bandiera Blu. Dal 1999 al 2004 e dal 2008 al 2012, la spiaggia ampia e sabbiosa e il mare cristallino che caratterizzano questa cittadina sono stati tra i migliori nella classifica nazionale.
Marina di Gioiosa è anche conosciutissima sulla 106 Jonica per i migliori dolci e gelati artigianali, qualità che caratterizza molti paesi della Locride (nel 2019 è stata Siderno ad aggiudicarsi il titolo di miglior gelato artigianale italiano). Una sosta imperdibile, quindi, per i golosi che si spostano verso Roccella, Caulonia e le altre località della Locride.
Proprio Roccella Ionica, ad una manciata di chilometri da Marina di Gioiosa, affonda le sue radici nel mito: sembrerebbe si tratti, infatti, dell’antica Amphisya, la città decantata da Ovidio nei suoi poemi. Ciò che è certo è che deve il suo nome alla rupe scoscesa sulla quale si adagia e che si allunga fino allo splendido mare che la bagna, insignito, neanche a dirlo, della Bandiera Blu.
Il borgo di Roccella, che conserva ancora oggi il suo aspetto medievale, nel 1270 divenne feudo di Gualtieri da Collepietro, che lo ricevette in dono da Carlo I d’Angiò. Di quel periodo è il maestoso Castello Carafa i cui maestosi resti dominano dalla collina l’intera baia sottostante. Il maniero riuscì perfino a resistere agli assalti degli Ottomani che saccheggiarono Reggio Calabria nel 1553. Oggi la cittadina è famosa per il Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei, festival musicale internazionale di rock e jazz.
Dall’antica Kaulon ai Bronzi di Riace
Proseguendo il viaggio lungo la splendida Costa dei Gelsomini, da Roccella Ionica raggiungiamo Monasterace, a circa 25 chilometri di distanza. Qui tutto parla greco. Questa cittadina divisa tra mare e collina è dominata dal borgo medievale dove svettano i resti dell’antico castello di cui rimangono le strutture originarie, le mura di cinta e le porte. Alcuni studiosi pensano che il nome derivi da Monastiraki, che in greco significa “piccolo monastero”. Si crede infatti che nel VI secolo vi fosse un piccolo cenobio costruito nell’area di Monasterace Marina, la frazione a mare che oggi vive di turismo, grazie alla splendida spiaggia e, soprattutto, ai resti della vicina colonia greca di Kaulon, fondata dagli Achei di Crotone proprio a ridosso della spiaggia sul promontorio di Punta Stilo.
Imperdibile per i sub un’immersione al tempio sommerso nella baia e per gli appassionati di storia e antichità, la visita al MAK, Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulon. Tra le abitazioni presenti nel sito spicca la Casa del Drago, risalente al III secolo a.C. e così chiamata per l’immagine raffigurata del suo mosaico.
L’altra imperdibile tappa di un viaggio nella Locride e quindi lungo la Costa dei Gelsomini è Riace, dove il mare si fa ancora più cristallino e la storia ci ha restituito delle testimonianze incredibili divenute famose nel mondo. Quel mare dal quale nell’estate del 1972 emersero due maestose statue bronzee alte quasi due metri risalenti alla metà del V secolo a.C.
Parliamo naturalmente dei famosi Bronzi di Riace, scoperti per puro caso da un sub romano. Il loro ritrovamento attirò l’attenzione del mondo sul borgo marinaro di Riace: i due splendidi bronzi erano adagiati sul fondale a otto metri di profondità a 250 metri dalla riva. Considerati come una delle scoperte archeologiche più importanti del Ventesimo secolo, si possono ammirare oggi in tutta la loro bellezza al Museo Archeologico di Reggio Calabria. Questa splendida località balneare ricca di storia è l’ultima tappa del nostro viaggio lungo la meravigliosa Costa dei Gelsomini che attende i visitatori con i suoi borghi, panorami e profumi unici.
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Costa dei Gelsomini dove alloggiare: gli hotel consigliati nelle località proposte inquesto itinerario
Hotel a Gerace: Agriturismo La Valle Incantata, a Gerace, in Contrada Borrì, è un’azienda agricola che produce olio, insaccati e formaggi in una splendida cornice di ulivi secolari. Offre piscina e ristorante con cucina tradizionale. Alcune camere sono dotate di cucina privata. Prezzi: da 90 € a notte, colazione inclusa.
Hotel Siderno: Petit Gourmet, in Via dei Gabbiani a Siderno Marina è un b&b con ristorante, bar e camere dotate di patio o balcone affacciate direttamente sulla spiaggia. Prezzi: da 60 € a notte, colazione inclusa.
Hotel a Roccella Ionica: Hotel Mediterraneo, in Via XXV Aprile 4, a Roccella, offre camere ampie e ben arredate con vista sul castello medievale e sul Mar Ionio, con i suoi splendidi tramonti. L’hotel è a un passo dal mare. Prezzi: da 130 €, colazione inclusa.
Hotel a Locri: La Casetta di Borgo Carbone, a Locri in Contrada Carbone è una vera e propria oasi di pace e relax, con giardino autonomo in cui staccare la spina e godersi il mare e il sole della Calabria. Offre una camera con tre posti letto, cucina con lavastoviglie, servizio navetta a pagamento a/r per l’aeroporto. Si trova a poca distanza dalle spiagge e dalle principali attrazioni citate nell’articolo. Circondata dagli ulivi, offre una splendida vista sullo Ionio e sul borgo di Gerace in lontananza. Sorge su una collina a poca distanza dal centro di Locri (1,9 km) e per questo è consigliabile disporre di un’auto per raggiungere il centro abitato e le spiagge. Prezzi: da 90 € a notte.
Dove dormire a Marina di Gioiosa Ionica: Casa Azzurra, un’accogliente casa vacanze recentemente ristrutturata e arredata con gusto, a due passi dalla stazione ferroviaria e dal mare. Prezzi: da 99 € a notte.
Tutti gli indirizzi dei punti di interesse citati nel nostro itinerario di viaggio lungo la Costa dei Gelsomini
Basilica e Concattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace (RC), Via Duomo 28. Orario: 09:30-13:00 e 15:00-19:00. Ingresso: 3,00 €, inclusa visita a Museo Diocesano.
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri (RC), SS106 Jonica, Via Marasà, 89044 Locri. Orario: tutti i giorni dalle 09:00 alle 20:00. Chiuso il lunedì. Ingresso: 5,00 € intero; 2,00 € ridotto. Casino Macrì orario variabile, da verificare telefonicamente: +39 0964 390023; 334.6126386.
Museo del Territorio di Palazzo Nieddu del Rio Locri (RC), corso Vittorio Emanuele 17, 89044 Locri. Orario: da mercoledì a venerdì dalle 14:00 alle 20:00; chiuso sabato-domenica-lunedì-martedì. Ingresso: 4,00 € intero; 6,00 € cumulativo con Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, ridotto 2,00 €. Per informazioni: +39 0964 390023.
Chiesa di San Nicola di Bari, Siderno Superiore (RC), Piazza San Nicola. Orario: aperto per il culto.
Castello Carafa, Roccella Ionica (RC), Via Città, 89047. Orari: sabato e domenica dalle 16:00 alle 20:00. Per assicurarsi che il castello sia aperto e visitabile chiamare il numero +39.0964.866287.
Museo e Parco Archeologico dell’Antica Kaulon (RC), SS106 Jonica 14, 89040 Monasterace. Orario: dal martedì alla domenica, dalle 09:00 alle 19:00; chiuso il lunedì. Ingresso: 4,00 €; ridotto 2,00 €. Per informazioni: +39 0964 735154.
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