Abbarbicato su una collina nel cuore verde della Germania, il Castello di Wartburg, in cui soggiornò Martin Lutero, è uno dei simboli della storia tedesca, alla quale è collegato come nessun altro castello del Paese.
Castello di Wartburg, il luogo in cui Lutero combatteva il demonio
È visibile ancora oggi su una parete della Lutherstube, la camera da letto di Martin Lutero a Wartburg, la macchia di inchiostro che rende tangibile la leggenda secondo la quale il teologo tedesco scacciasse il demonio che lo visitava ogni notte prendendo il calamaio dal suo scrittoio e lanciandogli inchiostro sul viso per accecarlo.
L’interpretazione degli storici, però, è un po’ diversa. Gli studiosi, infatti, sono propensi a pensare che quel gesto avesse un significato più simbolico che reale, perché è proprio nella fortezza di Wartburg che Lutero trovò rifugio tra il 1521 e il 1522, dopo essere stato scomunicato per le sue idee contrarie alla dottrina cattolica.
Il 26 maggio 1521, infatti, Lutero fu dichiarato vogelfrei (bandito, fuorilegge), e in tutto il territorio del Sacro Romano Impero fu vietata la pubblicazione e la circolazione dei suoi scritti.
Carlo V, tuttavia, rispettando l’impegno preso con il suo elettore Federico il saggio, gli garantì un salvacondotto, scelta di cui si pentì quando lo sviluppo della Riforma protestante luterana distrusse l’unità del suo Impero.
La sera del 4 maggio 1521, sulla strada di casa, il “fuorilegge” Lutero fu segretamente rapito dai soldati di Federico e condotto al castello di Wartburg, per essere messo al sicuro dai pericoli per la sua incolumità. Lutero vi soggiornò in incognito in una piccola stanza sopra il primo cortile fino al primo marzo 1522, sotto lo pseudonimo di “Junker Jörg”.
Ed è proprio qui che portò a compimento l’immane opera di traduzione della Bibbia dal greco al tedesco, in appena sei settimane.
Castello di Wartburg, simbolo della storia tedesca
Ma il Castello di Wartburg, che domina l’abitato di Eisenach e la vasta foresta della Turingia, ben visibile dalle sue terrazze, non è soltanto il luogo in cui nacque la Riforma che diede inizio al protestantesimo e allo scisma della Chiesa occidentale. La fortezza è considerata anche il più perfetto esempio di edificio civile in stile romanico giunto fino a noi, che è stato teatro di eventi storici rimasti impressi nella memoria del popolo tedesco.
Qui visse Elisabetta di Turingia, poi proclamata santa
Dal 1211 al 1227 visse in queste sale Elisabetta d’Ungheria, moglie di Ludovico IV di Turingia, detto il Santo, che morì ad Otranto nel 1227, mentre attendeva di imbarcarsi per la Terra Santa per prendere parte alla sesta crociata.
Dalla morte del marito, Elisabetta, che aveva sempre prestato la sua opera di carità ai più bisognosi, si dedicò completamente ad una vita di povertà, spesa al servizio dei poveri e dei malati, entrando nel Terz’Ordine francescano e ritirandosi nell’ospedale che aveva fatto costruire a Marburgo, dove morì, ad appena 24 anni.
Elisabetta di Turingia venne proclamata santa il 27 maggio del 1235 ed è patrona dei panettieri e degli ospedalieri. Leggenda vuole che i pani che aveva nascosto nel suo grembiule per donarli ai poveri si trasformarono in rose quando il marito le chiese di mostrargli cosa nascondesse.
Fondato da un cavaliere leggendario
E se il suo fondatore, nell’XI secolo, fu il leggendario cavaliere Ludwig der Springer, furono i suoi discendenti, nei due secoli successivi, ad ampliare la fortezza con l’imponente Palas, divenuto una delle corti più vivaci della Germania.
Proprio nel Castello di Wartburg, nel 1207, si svolse la Sängerkrieg, la storica gara poetica tra menestrelli che Richard Wagner avrebbe ripreso, rendendola poi famosa, nel Tannhäuser.
Dopo il periodo luterano, il Castello cadde in una sorta di oblio dal quale venne nuovamente risvegliato da Johann Wolfgang von Goethe, che nel 1777 propose che diventasse sede di un museo dedicato alla storia e all’arte tedesca.
Da quella iniziativa sarebbe nata il Museo della Turingia, dove oggi sono esposte, tra le altre, le opere del pittore Lucas Cranach il Vecchio e il famoso “Dürerschrank”, un armadio con tre dipinti di Albrecht Dürer.
Nel 1817, poi, al castello si tenne il Wartburg Festival, nel quale 500 studenti e diversi professori protestanti festeggiarono il lascito di Lutero e la vittoria contro Napoleone nella battaglia di Lipsia, spinti da un sentimento che avrebbe gettato le basi per l’unificazione della Germania.
Il castello di Wartburg era un potente simbolo storico e culturale e nel XIX secolo venne quindi restaurato nel segno dello storicismo: le sue sale furono decorate con spettacolari affreschi e mosaici che, neanche a dirlo, furono d’ispirazione a Ludwig II di Baviera per la costruzione del più amato (e folle) dei castelli tedeschi, quello di Neuschwanstein.
Nel 1999 il Wartburg è stato dichiarato sito Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Cosa fare nei dintorni del castello di Wartburg
Durante i weekend di dicembre il castello di Wartburg si anima con un mercatino di Natale dalle atmosfere medievali, dove si possono acquistare oggetti di antiquariato e si assiste a spettacoli di giocolieri e menestrelli.
Dopo la visita a Wartburg, vale la pena raggiungere la vicina cittadina di Eisenach, con le sue caratteristiche casette a graticcio e le tante attrattive. Proprio qui nacque il grande compositore Johann Sebastian Bach e un museo ne ripercorre la vita e le opere.
Eisenach fu anche il fulcro dell’industria automobilistica tedesca. Nel 1899, infatti, nello stabilimento cittadino, venne prodotta la mitica Wartburg Dixi e nel 1928 vi fu costruita la prima BMW. Al museo locale, l’Automobile Welt Eisenach, sono esposti modelli d’epoca.
La straordinaria foresta della Turingia
Tutt’intorno si allunga la spettacolare foresta della Turingia, considerata, a ragione, il cuore verde della Germania. La regione è un vero paradiso per gli amanti delle escursioni e della natura in primavera ed estate, e degli appassionati della neve, che qui possono praticare ogni tipo di sport invernale.
Questo grande polmone verde è attraversato anche dal sentiero più antico della Germania, il Rennsteig, che si allunga per ben 169 chilometri.
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