Il giro dell’isola d’Ischia in barca regala un’esperienza emozionante. Basta osservare i contrasti cromatici che le coste frastagliate cinte da neri blocchi di lava, creano con il mare cristallino.
Sembra un dipinto a olio: il giallo e verde della rigogliosa ginestra, il grigio argento degli ulivi, il verde intenso della vite, del pino, del lentisco e dell’alloro, formano uno straordinario contrasto con l’azzurro delle onde del Tirreno e il marroncino chiaro della roccia tufacea; un unicum a dir poco spettacolare!
Giro dell’isola d’Ischia in barca: l’altro volto dell’isola vista da mare
Chi sceglie di soggiornare a Ischia, anche per un breve periodo, deve per forza concedersi una gita in barca, per scoprirne un volto nuovo, diverso, ma soprattutto, per conoscerla nei suoi aspetti più naturali. Solenne, fiera, possente, questa è la vera isola che vediamo dal mare.
A iniziare dal tratto più settentrionale, nei pressi di Ischia Porto, il punto d’approdo principale dell’isola. E’ qui che si sbarca in traghetto o aliscafo, venendo da Napoli. Si tratta di un cratere antichissimo, una volta diviso dal mare da una foce di appena trenta metri. Per volere di Ferdinando II di Borbone, fu trasformato in porto.
E’ anche il comune più frequentato e un giro dell’isola in barca può partire proprio da qui.
Subito dopo, da Punta del Castiglione, fino a Punta Perrone, la costa è interamente frastagliata e la vegetazione, sempre rigogliosa, cresce all’ombra del monte Tabor e del monte Rotaro. Vi basterà alzare gli occhi per vedere le possenti colline ammantate di pini.
Siamo ormai giunti alla Marina di Casamicciola, dove lo sguardo si perde tra le morbide alture, di un verde intenso, che la sovrastano. Dalla Marina di Casamicciola, superata Punta del Pozzo, si raggiunge la splendida spiaggia di Lacco Ameno.
Il simbolo di questo Comune isolano è il grosso scoglio eroso dal mare che troneggia davanti al porto. E’ conosciuto come “Il Fungo”, per la sua forma caratteristica.
La costa, pittoresca e ricca di fascino, è chiusa alle spalle dalle colline di Mezzavia, Pannella e Castanito. Il Monte Vico, invece, segna il confine estremo a nord ovest. Qui si trova la romantica Baia di San Montano, adagiata in uno dei punti più belli dell’isola, oltre che tra uno dei più famosi parchi termali di Ischia e un’antica torre, oggi rinomato albergo, rispettivamente, il Parco Termale del Negombo e l’Hotel Mezzatorre. In questo tratto, vale veramente la pena fare una sosta per un bagno.
La macchia mediterranea accarezza la spiaggia fin quasi al mare. Circonda l’intera cala e si estende fino al Bosco di Zaro, dove spicca in tutto il suo fascino, la splendida Colombaia, la famosa villa di Luchino Visconti. La vegetazione si spinge fin sulla lava, che, scesa giù dal monte Falconera, ha incontrato il mare, creando forme bizzarre e talvolta inquietanti. Le rocce nere, selvagge e frastagliate, formano Punta Caruso.
Da qui la vista si apre sulla riva della Chiaia, del Porticciolo di Forio e Punta del Soccorso. Quest’ultima, è un enorme roccia che si allunga nel mare, dalla quale svetta il candido Santuario della Madonna del Soccorso, una chiesa bianca e intima, cui da sempre, si rivolge il pensiero di tutti i naviganti, pescatori e non, nei momenti di difficoltà.
A poca distanza della Punta del Soccorso, verso sud, si incontrano le cosiddette Camerate, un gruppo di isolotti che “nuotano” in mezzo al mare. Da qui, e fino alla baia di Citara, la costa tufacea si presenta molto erosa e irregolare. Cosi anche le rocce, che un tempo avevano assunto forme irregolari, come il Becco dell’Aquila, o i cosiddetti Scogli degli Innamorati, oggi si presentano leggermente mutati.
La costa di tufo chiaro, spesso ricoperta da canneti, si estende fino alla bellissima spiaggia di Cava dell’Isola. Poi le pietre rosse interrompono la spiaggia di Cava e introducono la bellissima Baia di Citara, una serie di scogli, la pietra Bianca, la Pietra Spaccata, la Pietra Nera e lo Scoglio del Gabbiano, che sembrano stare lì a guardia di questo piccolo angolo di Paradiso.
La Citara di Ischia, deve il nome alla Venere di Citarea, cui i siracusani eressero un tempio su questa costa. La Baia è chiusa a sud da Punta Imperatore, segnata all’estremità dal vecchio faro della Marina Militare che svetta a strapiombo nel verde intenso della macchia mediterranea. Da punta Imperatore a sud, fino a Punta Chiarito, la costa appare frastagliata e decisamente incantevole. Le pietre laviche, toccate solo dal lavorio del mare e del vento, sono scolpite alla perfezione. Come la splendida Pietra della Nave.
Alle pendici di Punta Chiarito, più avanti, si trova una delle cale più suggestive dell’isola d’Ischia, la baia di Sorgeto, dove ciottoli scuri formano piscine naturali di acqua calda. Alle spalle di Punta Chiarito, ecco la Punta di Sant’Angelo, che forma un promontorio di basalto lavico, attaccato all’isola e al borgo cui ha dato il nome, da un istmo di sabbia lavica che ospita una splendida spiaggetta: la Cala del Rosso.
Siamo a Sant’Angelo, l’antico borgo di pescatori, oggi votato prevalentemente al turismo. E’ un vero e proprio museo a cielo aperto, con le casette bianche, celesti e rosa, sulle quali spiccano i colori intensi della buganvillea, del cappero e dei fichi d’india.
Dalla sabbia nera e calda delle Fumarole, infatti, si giunge ai ciottoli delle Petrelle sul lato più estremo della Baia. Dalle colline vulcaniche che si alzano verso l’interno, sgorgano le acque di due sorgenti minerali, Cava Scura e Olmitello, che giungono sulla spiaggia e si gettano nell’acqua di mare.
La Punta della Gnora, alta e imponente, chiude ad est l’ampia Baia dei Maronti. Poco dietro la Punta, si apre un altro mondo incantato, raggiungibile solo da mare o da un sentiero impervio che si snoda lungo la montagna. È la “Scarrupata di Barano”, uno dei luoghi più intatti ed incontaminati dell’isola d’Ischia. Il mare turchino bagna una piccola spiaggia sabbiosa, resa intima da piccole vigne, un orticello ricavato dalla roccia, un pontile di legno e un piccolo e gustoso ristorante.
La parete di tufo bianco è spettacolare!! Vi si distingue un contrasto cromatico di rara bellezza: il tufo bianco-giallo, la lava nera, i lapilli rossastri e il verde acceso di agavi e fichi d’India.
La costa prosegue a strapiombo da Punta Cavallara, a Capo Portella, Punta San Pancrazio, fino alla splendida baia di Cartaromana, dove si ritrova un ambiente a misura d’uomo, con le sue Torri, il borgo dei pescatori di Ischia Ponte e il magnifico Castello Aragonese.
La sagoma massiccia che svetta alta sulle pareti di tufo, incute timore, ma ancora una volta, la splendida vegetazione riesce a mitigare un ambiente che può sembrare ostile al primo sguardo. La vista da mare del Castello è unica. Si intravedono gli orti, i lentischi, i sentieri aromatici e i profumatissimi elicrisi. Oltre il mastio, lo sguardo si perde nel bellissimo Borgo di Celsa, l’attuale Ischia Ponte, con le piccole case colorate, le chiese e le numerose cantine, oggi per lo più convertite a locali e locande tradizionali.
Una collina verde circondata dalla bella villa di Anton Dohrn, fondatore della stazione zoologica di Napoli. L’antica dimora ospita oggi il laboratorio di ecologia marina, luogo di sapere, di fondamentale importanza per la tutela del nostro territorio. E un giro dell’isola d’Ischia in barca regala proprio questo, un ambiente naturale di sicuro fascino, un mare dalle mille sfumature e vedute spettacolari che cambiano e sorprendono lungo tutta la costa.
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