Sospesa tra terra e mare, la Riviera dei Cedri è uno splendido angolo di Calabria stretto tra gli aspri monti di Orsomano, nel Parco Nazionale del Pollino, e il blu intenso del Tirreno. Un balzo che da 2.000 metri di altezza precipita in picchiata fino alle grotte marine, alle spiagge incantevoli e ai paradisi sommersi del Parco Marino Regionale.
Le spiagge e i borghi della Riviera dei Cedri
La scoperta della Riviera dei Cedri inizia dalle spiagge di Amantea, che richiamano i visitatori soprattutto per l’Oasi Blu Scogli di Isca, piccola area protetta gestita dal WWF che si estende intorno a due faraglioni.
Il mare è cristallino e i fondali offrono una perfetta visibilità. Fuori dall’acqua, arroccato su una collina, il centro storico dominato dai ruderi del castello medievale, un tempo fulcro difensivo di una cinta muraria che circondava tutta la città fino al mare.
Qui vale la pena una passeggiata lungo le viuzze che si allungano fino al complesso medievale di San Francesco di Assisi del XIII secolo.
Proseguendo lungo la strada costiera verso nord, si giunge a Paola, cinta alle spalle dalla catena costiera che corre parallela al mare. Qui la costa diventa sabbiosa e più uniforme, le spiagge sono attrezzate con stabilimenti balneari e sono più facili da raggiungere. Considerata il centro più importante della Riviera dei Cedri, Paola, conserva una parte medievale con il pittoresco centro storico, i ruderi del castello aragonese, la chiesa di Sotterra, impreziosita da pitture bizantine, e il santuario di San Francesco.
Lungo la SS 18 si incontra il borgo di Fuscaldo, noto come paese di pietra e di vento, per i vicoli, le chiese, le abitazioni e le opere d’arte del centro, tutte edificate in pietra. Il paese offre sei chilometri di costa con spiagge attrezzate con stabilimenti balneari e un lungomare punteggiato di chioschi e bar.
Molto suggestivo è lo Scoglio della Regina con le sue grotte. Come gran parte dei borghi della Riviera dei Cedri, Guardia Piemontese, non è solo mare: insediamento valdese sin dal XIII secolo, è uno dei pochi luoghi dove ancora si parla l’antica lingua occitana e si conservano usi e costumi vecchi di secoli.
Le strade di ciottoli si arrampicano fino alla torre di guardia e all’antica cinta muraria. Da non perdere, il Museo Multimediale Occitano (tel. 0982.94046; orario:lun-ven 15-17, gli altri giorni su prenotazione; ingresso gratuito).
Vale poi una sosta Cetraro, il paese dei cedri, appollaiato su uno sperone roccioso. La sua Marina è una delle località più affascinanti della Riviera, con una spiaggia larga un centinaio di metri che corre per alcuni chilometri tra due promontori.
Salendo verso nord, la costa si fa sempre più alta e frastagliata fino a Belvedere Marittimo, nota come Città dell’amore, perché da circa 300 anni custodisce nel convento dei cappuccini, parte delle reliquie di San Valentino. Qui vale una visita la chiesa del Santo Rosario di Pompei, unico esempio in Calabria di chiesa rivestita in ceramica. La marina, dove un tempo sorgevano le case dei pescatori, è oggi un attrezzato centro balneare, con spiagge di sabbia e sassi e un mare cristallino.
Da vedere anche la torre costiera e la vicina chiesa dell’Immacolata, interamente rivestita di marmo bianco all’esterno e di marmi colorati all’interno. Il litorale di Diamante vanta spiagge di sabbia dorata verso nord e sabbia mista a ciottoli e ghiaia verso sud, per un totale di 8 km di spiagge bagnate da acque limpidissime. Alle spalle si aprono ben tre lungomari: il Lungomare Vecchio, salotto di Diamante, a picco sul mare e lungo circa 600 metri, con i negozi, le gelaterie, le spiagge e le scogliere vulcaniche. Più moderni sono il Lungomare Nuovo e il Lungomare Riviera Bleu, molto frequentati dai turisti.
In barca si raggiunge l’Isola di Dino, ricca di grotte e insenature. Le isole appartengono al Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri. Nato per tutelare la biodiversità, comprende oltre 300 specie vegetali, alcune delle quali molto rare, e numerose specie di pesci e uccelli.
A pochi chilometri da Diamante, sulla SS 18, sorge Cirella, con la sua spiaggia di sabbia fine e chiara e i fondali sabbiosi e poco profondi. Suggestivo anche il borgo di Cirella Vecchia, abbandonato dopo il bombardamento francese del 1806, un paese fantasma con i vicoli di ciottoli, la chiesa e il castello, tutto fermo nel tempo.
Proseguendo verso nord, vale una sosta gastronomica Santa Maria del Cedro, per assaggiare l’agrume simbolo della Calabria, per poi proseguire fino a Scalea, borgo a picco sul mare con la scogliera che corre dalla Baia di Carpino a Capo Scalea all’Ajnella, in un susseguirsi di piccole baie e grotte. Qui si susseguono otto chilometri di spiaggia, interrotti solo dall’imponente scoglio dove si erge la Torre di Talao, simbolo della città. Tra i lidi migliori si segnalano la spiaggia d’a Sicculilla e la spiaggia d’Acque Duci. Al largo del litorale, a circa 60 metri di profondità, giace il relitto del mercantile Lillois, affondato nel 1943.
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Dal belvedere, noto come La Villa, si gode di uno splendido panorama sul Golfo di Policastro. Tra le spiagge più belle, quella del Carpino, al confine tra Scalea e San Nicola. Da qui in poi, il modo migliore per esplorare la costa è a bordo di un’imbarcazione, che permette di raggiungere le spiagge più belle. In direzione nord, oltre l’antica Torre Saracena, si apre la baia Azzurra, incastonata in una cornice paesaggistica di gran pregio. Il viaggio lungo la Riviera dei Cedri si conclude a Praia a Mare, nota per la lunga spiaggia e il mare dalle sfumature turchesi, oltre che per il panorama mozzafiato sul Golfo di Policastro che si gode dal Santuario della Madonna della Grotta.
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