Una delle chiese romane con la più alta concentrazione di capolavori è quella di Santa Maria del Popolo, nella piazza cui dà il nome, al lato della porta del Popolo.
Come la maggior parte degli edifici religiosi della capitale, nel corso dei secoli ha subito profonde trasformazioni. Nata da una piccola cappella medievale, pagata con una sottoscrizione popolare (da qui il nome “del popolo”), fu ricostruita e ampliata in stile rinascimentale prima, e barocco poi, con l’intervento di artisti del calibro di Bramante, Raffaello e Bernini.
Nel transetto, la Cappella Cerasi, custodisce due straordinari capolavori del Caravaggio, la Conversione di San Paolo (1571-1610) e la Crocifissione di San Pietro. In entrambe le opere, l’uso dell’illuminazione è magistrale. Colpite da un fascio di luce accecante, le figure sulle grandi tele, emergono prepotentemente dal buio dello sfondo. Nella prima, al centro della scena si impone il cavallo, mentre in primo piano, come se uscisse dalla tela in basso, è ritratto Paolo, a terra, disarcionato e “accecato” dalla luce divina. È una soluzione estremamente moderna poiché rappresenta un dramma che si svolge nell’intimo dell’uomo, che allarga le braccia, in segno di estrema devozione a Cristo.
Nella Crocifissione, come la tradizione impone, Pietro è appeso a testa in giù, ma gli altri elementi sono del tutto rivoluzionari: due uomini tentano di issare la croce a cui è inchiodato Pietro; quello ritratto in primo piano, con la schiena rivolta allo spettatore, la regge sulle spalle a fatica. In quest’opera, più che di carnefici, i soggetti hanno l’aspetto di “operai” indaffarati a svolgere un compito che gli è stato assegnato.
Allo sforzo fisico dei crocifissori, si contrappone la sofferenza del martire, in un dramma senza tempo, eternamente presente, che si consuma davanti agli occhi di chi guarda.
Sull’altare della cappella, si trova invece l’Assunzione della Vergine (1600-1601), una bella pala di Annibale Carracci, massimo esponente del classicismo romano di inizio Seicento.
Sulla navata sinistra della basilica, si trova la Cappella Chigi, progettata da Raffaello nel Cinquecento e restaurata dal Bernini un secolo dopo. È sormontata da una cupola affrescata ed è un vero trionfo di sculture e pitture.
Lungo le pareti, alle tombe della famiglia Chigi, si alternano due nicchie con statue del Bernini a tema biblico. In una sono raffigurati Daniele e il leone (1655-1657), nell’altra, Abacuc e l’Angelo (1656-1661).
Qualcuno certamente ricorderà la splendida architettura della cappella, sullo sfondo del film Angeli e Demoni, il famoso thriller di Dan Brown, ambientato proprio nella Roma barocca: l’omicidio che dà inizio alla vicenda, avviene proprio qui e l’angelo del Bernini, indica il primo “indizio” per la soluzione del mistero degli Illuminati.
Info utili
La basilica di Santa Maria del Popolo, in piazza del Popolo 12, è visitabile dalle 07:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00 nei giorni feriali; dalle 08:00 alle 13:30 in quelli festivi.
Maria
Luglio 5, 2012Bellissima. Le opere d’arte non si trovano solo nei musei…le nostre belle chiese sono piene di tesori.
Giulio
Luglio 5, 2012Hai ragione Michela, siamo fortunati, ma dovremmo apprezzarle di più. Complimenti ottimo post.
Michela
Luglio 5, 2012Quante meraviglie nel nostro bellissimo Paese! Grazie, molto utile.