La mostra, allestita con la collaborazione speciale del Musée d’Orsay di Parigi, ripercorre questi legami attraverso una serie di dipinti dell’artista messi a confronto con i capolavori di artisti italiani, per mettere in luce lo stretto rapporto fra Manet, il nostro paese e Venezia. Una accanto all’altra, si potranno così ammirare la sua Olympia del 1867 e LaVenere di Urbino di Tiziano (1538), due tele ricche di similitudini, che chiaramente dimostrano quanta influenza abbia avuto l’arte italiana sull’opera di Manet. Il percorso espositivo presenta capolavori come Le fifre, il famoso pifferaio del 1866, La lecture (1865-1873), Le balcon (1869), che deve molto alle Due dame veneziane di Vittorio Carpaccio, Sur la plage (1873), Portrait de Mallarmé (1876 ca.) e una serie di libere interpretazioni di antichi dipinti, affreschi e sculture visti da Manet durante i suoi primi due viaggi in Italia nel 1853 e nel 1857. Che Manet sia stato affascinato dai pittori settecenteschi, lo dimostrano le due piccole tele Turner e Byron sul Canal Grande, dipinte nel 1874, durante il suo terzo soggiorno in Italia. I colori limpidi e luminosi, sono chiaramente ispirati dai vedutisti del Settecento.
Info utili:
Manet. Ritorno a Venezia, Palazzo Ducale, San Marco 1, fino al 18 agosto. Orari: da domenica a giovedì, dalle 9:00 alle 19:00; venerdì e sabato, dalle 9:00 alle 20:00. Ingresso 13 €; ridotto 11 €. Info e prenotazioni allo 041.8520154.
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