Il Teatro Greco di Siracusa sorge sulle pendici del colle Temenite, vanta 67 ordini di gradini e un diametro di oltre 138 metri. Pare che nel 456 a.C., Eschilo in persona abbia diretto su questo palcoscenico una sua opera, Le Etnee, scritta per la rifondazione di Catania.
Teatro Greco di Siracusa, luogo unico e magico
Dopo 2500 anni, l’antico Teatro Greco di Siracusa, quasi interamente scavato nella roccia, rimane un luogo unico e magico. Soprattutto in primavera, quando gli attori e il coro riportano in scena le commedie e le tragedie della Grecia classica.
La rinascita è iniziata nel 1914 grazie all’Associazione Nazionale del Dramma Antico che ha deciso di far rivivere il teatro, in abbandono da quando le maestranze di Carlo V ne usarono le pietre squadrate per costruire le mura di Ortigia, l’isola che accoglie il centro storico di Siracusa.
Il teatro si trova all’interno del Parco Archeologico della Neapolis, un’area di 35 ettari che custodisce i più importanti monumenti antichi della città, nel cuore della Siracusa moderna.
La scelta di concentrare la maggior parte delle testimonianze architettoniche cittadine in quest’area si deve alla volontà del tiranno Dionisio I, che nel 405 a. C. volle trasformare il quartiere della Neapolis in una zona monumentale, in cui fossero riuniti i simboli della città classica.
Il Parco Archeologico della Neapolis, infatti, oltre al Teatro Greco di Siracusa, comprende l’Ara di Ierone II, il monumento celebrativo dedicato a Zeus Eleutherios, l’Anfiteatro romano del III-IV secolo d.C., la più importante opera pubblica dell’epoca, e l’Orecchio di Dionisio, dal quale parte il percorso delle grandi cave urbane, nella periferia della città antica, dalle quali si estraevano i materiali lapidei per edifici e monumenti.
Il Teatro Greco di Siracusa è oggi il monumento più famoso della città, ma il suo prestigio ha radici antiche: era, infatti, l’edificio per spettacoli più importante del mondo greco-occidentale, un altissimo esempio di architettura civile. Nel corso della sua storia è stato luogo di culto e di grandi assemblee popolari, sede di processi pubblici e, in epoca romana, usato per spettacoli circensi e di varietà.
Quasi dimenticato nel Medioevo, nei secoli successivi è stato oggetto di diverse trasformazioni, ma anche di furti, danneggiamenti e asportazioni, che oggi lasciano visibile solo la sua enorme sagoma ricavata nella roccia, una caratteristica che ha affascinato viaggiatori e artisti dal 1700 alla metà del 1800.
Il basamento di un tempio scoperto sulla terrazza che domina da nord il teatro è databile alla fine del VI secolo a. C.
Nel III secolo a.C. il teatro si adegua ai principi costruttivi dell’architettura del mondo greco-orientale, sfruttando sapientemente la conformazione del colle Temenite dove è adagiato e coniugando a perfezione i valori architettonici con quelli paesaggistici. Giuseppe Voza, uno dei grandi archeologi contemporanei che al teatro ha dedicato tanta parte della sua attività, sostiene che esso dimostra come sia stata Siracusa a trasmettere i principi dell’architettura ellenistica al mondo romano.
Ancora oggi richiama migliaia di visitatori che ne vogliono ammirare la maestosità o che vogliono assistere alle rappresentazioni teatrali classiche che si svolgono nella sua arena tra la primavera e l’estate.
Gli archeologi lo studiano sin dal 1800 ma il teatro continua a essere ancora luogo fertile di ricerca e di studi per la scienza archeologica.
Info utili:
Il Teatro Greco di Siracusa si trova in Via Luigi Bernabò Brea. Ingresso: 10 euro. Orari: è visitabile tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00. I biglietti per le rappresentazioni partono da 32 euro; abbonamento a due spettacoli (sabato e domenica) da 56 euro.
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