Dal Passo della Cisa a Radicofani, i 380 chilometri di Via Francigena toscana sono il tratto più bello del cammino di fede che da Roma conduce a Canterbury narrato dal monaco Sigerico nel X secolo. Paesaggi mozzafiato fatti di borghi, chiese e spettacoli naturali da scoprire con la dovuta lentezza.
Via Francigena toscana, un viaggio lento nella bellezza
Inizia al Passo della Cisa (1.041 metri) il tratto toscano della Via Francigena, il cammino fatto dall’abate Sigerico, nominato vescovo di Canterbury nel 990, che dall’Inghilterra raggiunse Roma per ricevere l’investitura papale fornendo un resoconto dettagliato di tutte le tappe del suo viaggio di ritorno.
Anche se all’epoca non esisteva un unico tracciato e si prendevano le varianti a seconda della stagione, della situazione politica o del momento, l’attuale Via Francigena, nata da quell’antico percorso, attraversa la Toscana passando per i suoi paesaggi più belli: dai boschi della Lunigiana alle colline della Versilia ai piedi delle Alpi Apuane, alla Valle dell’Arno con il Padule di Fucecchio per arrampicarsi poi in quello che è considerato il tratto più spettacolare, da San Miniato a Radicofani, poco prima di immettersi nella regione Lazio.
Il primo a rimanere incantato dalla bellezza dei luoghi attraversati dalla Via Francigena toscana fu proprio Sigerico, tanto che dedicò ben 23 tappe a questo tratto, sulle 79 raccontate complessivamente, descrivendo l’intero percorso tra Roma e Canterbury.
Le tappe del cammino sono quasi sempre località molto conosciute, che spesso devono la propria fama alla Via Francigena, percorsa non solo dai pellegrini, che erano ospitati gratuitamente, ma anche da mercanti e artigiani ambulanti, che invece pagavano per ricevere servizi.
La Via Francigena attraversa, ad esempio, San Gimignano e Radicofani, di cui rappresenta proprio l’arteria principale. I due borghi medievali, insieme a Pietrasanta, Lucca, Monteriggioni, Siena e San Quirico d’Orcia sono mete note a tutti. Ma una cosa è raggiungerle in auto, tutt’altra arrivarci a piedi, godendo della bellezza della natura che le anticipa, ascoltandone i suoni e i rumori dei passi sulle strade bianche.
È ciò che succede dopo Collemuccioli, sulla strada che porta a San Gimignano serpeggiando tra distese di ulivi e vigneti, avvistando da lontano l’inconfondibile profilo del borgo, noto per le sue torri, protette dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Oppure nel tratto che sale verso San Quirico d’Orcia, dopo aver attraversato la Via Cassia e camminato tra i campi dove il grano ondeggia al vento come un’immensa distesa d’acqua dorata.
Via Francigena toscana: un cammino adatto a tutti
La Via Francigena toscana è un percorso adatto ad ogni tipo di camminatore e amante della natura, seguito ogni anno da migliaia di persone, credenti, scettici, sportivi, curiosi, salutisti, che trovano infiniti spunti nelle tappe toscane del cammino di fede che da Roma porta a Canterbury.
Prima di tutto per i paesaggi, che qui sono tanti e vari: come i boschi di castagni della Lunigiana, le colline tra la Val d’Elsa e la Val d’Arbia, ammantate dal verde argenteo dei vigneti e il verde intenso dei cipressi. E lo spettacolo offerto dalle Crete Senesi, con le incredibili sfumature della terra arata che, a seconda della luce virano dall’ocra all’argento.
Lungo tutta la Via Francigena toscana i “viandanti” moderni si impegnano a riconoscere i simboli del Cammino lasciati dai pellegrini che li hanno preceduti: testimonianze indelebili di storia e fede. Su un pilastro del portico della Cattedrale di Lucca, consacrata a San Martino, spicca il bassorilievo del labirinto, simbolo del tema del pellegrinaggio in Terra Santa. Al suo interno, invece, si trova il Volto Santo, un crocifisso in legno i cui tratti rappresenterebbero il vero volto di Cristo.
Vicino a Montaione, nel convento francescano di San Vivaldo, il Sacro Monte di San Vivaldo rievoca le stazioni della Via Crucis tramite le cappelle e i tempietti posizionati lungo la strada che conduce alla Chiesa e al Convento.
Un Sacro Monte è un complesso devozionale situato sul versante di una montagna che conta una serie di cappelle o edicole in cui sono rappresentate, tramite dipinti e sculture, scene della Vita di Cristo, di Maria o dei Santi.
Sono stati creati per rappresentare la Nuova Gerusalemme e davano la possibilità ai pellegrini di visitare i Luoghi Santi con la riproduzione, in scala minore, degli edifici in cui si era svolta la vera Passione di Cristo. Un Sacro Monte si trova normalmente su un’altura elevata, in una posizione appartata rispetto al centro urbano, in un ambiente più naturale, e si raggiunge prevalentemente attraverso un pellegrinaggio.
Il Sacro Monte di San Vivaldo, infatti, è immerso in una vasta area boschiva denominata Boscotondo o Selva di Boscolazzeroni. Circondato da un’atmosfera di pace e misticismo, testimonia la storia e l’arte di questi luoghi. È l’unico del genere in Toscana, realizzato a partire dal XVI secolo da artisti per lo più fiorentini ed è soprannominato la “Gerusalemme di Toscana”, proprio perché riproduce in scala ridotta quella della Palestina.
Il Sacro Monte di San Vivaldo ebbe origine all’inizio del 1300, quando vi si ritirò a vita eremitica il francescano Vivaldo Stricchi da San Gimignano, trovato poi morto nel tronco cavo di un enorme castagno che aveva scelto come dimora. Proprio sulle radici dell’albero, che leggenda vuole scomparve per lo stress subìto a causa dei tanti tentativi dei pellegrini di sottrargli le reliquie del santo, sorse un eremo che nel 1497 i frati francescani trasformarono in convento.
La realizzazione della Gerusalemme di Toscana, avvenuta fra tra il 1500 e il 1515, si deve al frate francescano Fra Tommaso da Firenze, che volle dare la possibilità alla popolazione di fare un pellegrinaggio anche senza andare a Gerusalemme, che a quel tempo era sotto il dominio dei turchi. Ecco perché le 18 cappelle che vediamo oggi, che in origine erano 25, sono collocate in modo da seguire la riproduzione esatta (anche se con diverso orientamento e in scala ridotta) della Gerusalemme della fine del XV secolo. Ogni cappella rappresenta una tappa della fondamentale Via dolorosa e al suo interno custodisce gruppi scultorei in terracotta e dipinti ad opera della scuola Robbiana del XVI secolo.
Ospitalità negli ostelli storici
A rendere il cammino della Via Francigena toscana un’esperienza indimenticabile ci sono anche gli ostelli monumentali, spesso situati negli stessi luoghi in cui si fermavano i pellegrini nel Medioevo.
Nello Spedale di Altopascio, citato anche da Machiavelli, Shakespeare e Boccaccio, l’antico ordine monastico dei Cavalieri del Tau accoglieva i viandanti garantendo loro alloggio e cure mediche.
Tra gli alloggi in cui è passata la storia della Via Francigena toscana, anche l’ostello dell’Abbazia di San Caprasio ad Aulla, l’ostello di Ponte de’ Medici a Ponte a Cappiano, all’interno del ponte fortificato di Fucecchio, e l’Ospitale dei Santi Cirino e Giacomo di Abbadia a Isola, vicino Monteriggioni, già presente all’epoca di Sigerico.
Luoghi divenuti simbolo del tratto toscano di questo suggestivo cammino che da Roma conduce a Canterbury. Un viaggio ricco di emozioni, come quando si segue l’antico tratto di Galleno, Tra Altopascio e San Miniato, prima di addentrarsi nel bosco delle Cerbaie, con la consapevolezza di camminare su quelle stesse pietre calpestate dagli antichi pellegrini in viaggio verso la Terra Santa.
Info utili itinerario Via Francigena toscana
Il tratto toscano della Via Francigena è lungo 380 chilometri e attraversa 38 comuni. Si percorre a piedi, in bici o a cavallo. Il percorso è formato da 16 tappe, di cui l’ultima per metà in Lazio. La lunghezza di ogni tappa varia dai 13 ai 34 km, che si snodano in gran parte su strade sterrate, sentieri e strade a bassa percorrenza.
Ci sono diverse varianti per seguire il cammino della Via Francigena toscana e sono tutte indicate dal cartello marrone con il simbolo del pellegrino o dalla segnaletica rossa e bianca, sempre ben riconoscibili. Per cartografie e info dettagliate sui percorsi principali, le varianti, i punti d’appoggio potete consultare i siti viefrancigene.org/it e viafrancigena.visittuscany.com.
La Credenziale del Pellegrino
La Credenziale del Pellegrino è il documento che attesta il compimento del percorso lungo la Via Francigena tramite i timbri che vengono apposti dai vari ostelli, hotel, uffici turistici e parrocchie. Si può acquistare online su sito viefrancigene.org (prezzo 5 €), dove c’è anche l’elenco dei punti di distribuzione lungo il percorso.
La Credenziale del Pellegrino consente di alloggiare nelle strutture dedicate ai pellegrini a prezzi convenzionati e, nel caso si siano percorsi a piedi gli ultimi 100 km (o 200 in bici), consente di ottenere il Testimonium, la pergamena che testimonia l’avvenuto pellegrinaggio devotionis causa che si può ritirare direttamente in Piazza San Pietro a Roma.
Foto di copertina LeDecodeur
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