Il periodo autunnale, senza affollamento, è ideale per scoprire l’atmosfera autentica della cittadina e dei borghi vicini, come Monteriggioni e Certaldo. Scopriamo cosa fare e vedere in un weekend d’autunno a San Gimignano, il bellissimo borgo toscano che domina la Val d’Elsa con il suo profilo turrito, dichiarato Patrimonio Unesco.
Cosa vedere in un weekend d’autunno a San Gimignano
Con le sue imponenti torri che svettano nel cielo, San Gimignano si può tranquillamente definire la “Manhattan del Medioevo”. Cinto ancora dalle mura duecentesche, è rimasto intatto da allora: nel 1282, infatti, il governo locale emanò una legge che stabiliva il divieto di abbattere le vecchie case, a meno di costruirne di più belle. Nel secolo successivo il borgo raggiunse il suo massimo splendore.
Il successivo periodo di decadenza lo ha “fissato” nel tempo fino alla sua recente rinascita all’insegna della cultura: dal 1990 “San Gimignano dalle belle torri” è uno dei nove siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Unesco in Toscana.
In questa bellissima cittadina medievale si fa un vero e proprio viaggio nel tempo, passeggiando tra antiche chiese e palazzi, custodi di tesori millenari ma anche di interessanti opere d’arte contemporanea. Il periodo migliore per scoprirla è in autunno, quando non è presa d’assalto dai turisti e la comunità si gode la tranquillità del borgo ritrovandosi in piazza.
Le bellezze della Piazza del Duomo
La visita di San Gimignano parte dal suo centro, Piazza del Duomo, dove sorge la Collegiata di Santa Maria Assunta che custodisce una serie di straordinari affreschi del Trecento e del Quattrocento che con i loro colori vividi e brillanti ricoprono quasi tutte le pareti della chiesa.
Sulla parete laterale destra si ammirano le Storie del Vecchio Testamento, straordinaria opera di Federico e Lippo Memmi, mentre sulla sinistra sono raffigurate le Storie del Vecchio Testamento, realizzate da Bartolo di Fredi nel 1367.
In fondo alla navata destra c’è la cappella dedicata a Santa Fina, patrona di San Gimignano. Fu affrescata nel 1475 da Domenico Ghirlandaio con scene della vita della santa che hanno sullo sfondo le iconiche torri di San Gimignano: all’epoca se ne contavano una settantina, mentre sono circa quindici quelle che si sono conservate fino ad oggi.
Interessante anche il vicino Museo d’Arte Sacra, che custodisce le opere della Collegiata e quelle provenienti da varie chiese del territorio. Bellissima la Madonna della Rosa, un dipinto di Bartolo di Fredi risalente alla metà del ‘300.
Meraviglie d’arte medievale si ammirano anche all’interno del Palazzo Comunale che sorge vicino al Duomo e oggi è sede dei Musei Civici di San Gimignano.
Al primo piano, nella sala di Dante o del Consiglio, si ammira un pregiato ciclo di affreschi duecenteschi e la Madonna in Maestà realizzata da Lippo Memmi ispirandosi a quella dipinta dal suo maestro e cognato, Simone Martini, nel Palazzo Pubblico di Siena. Al secondo piano del palazzo ci sono singolari affreschi che hanno come soggetto l’iniziazione amorosa di un giovane.
Sempre al secondo piano, la Pinacoteca è uno scrigno di dipinti realizzati da pittori senesi e fiorentini nel periodo che va dal Duecento al Quattrocento: vi si ammirano opere di Filippino Lippi, Pinturicchio, Benedetto da Maiano e Benozzo Gozzoli.
La visita ai Musei Civici di San Gimignano culmina con la salita alla Torre Grossa, la più alta del borgo, dalla quale, dopo tanta splendida arte, si ammira un panorama di estrema bellezza.
A San Gimignano un museo a cielo aperto
Tornando all’aperto, se si guarda verso la torre dalla stretta Via Costarella si vede una sagoma metallica spuntare dalle antiche pareti di pietra: si tratta dell’opera di Luciano Fabro l’Italia all’asta, realizzata nel 1994 in occasione del progetto Affinità. Cinque Artisti per San Gimignano, voluto dallo storico dell’arte Giuliano Brigante.
Dello stesso anno è anche Meridiana, di Giulio Paolini, posta sulla parete esterna della Chiesa di Sant’Agostino, sempre nell’ambito dello stesso progetto, che comprende anche altre tre opere: San Gimignano, di Jannis Kounellis, una grande scultura collocata presso la chiesa di San Jacopo, Equilibrio compresso di Eliseo Mattiacci, una grande trave sospesa sulla Rocca di Montestaffoli che rappresenta il contrasto tra le sculture verticali (le torri) e la trave in precario equilibrio orizzontale.
Infine, l’opera Senza titolo di Nunzio, posta in uno dei vicoli trasversali rispetto a via San Matteo: una serie di lamine all’interno di piccole volte a botte che “uniscono” i vari edifici indicando un rapporto di continuità tra passato e presente.
Queste opere d’arte contemporanea che dialogano perfettamente con i preziosi tesori d’arte medievale di cui è ricca San Gimignano, formano un percorso museale a cielo aperto che vale la pena scoprire con una rilassante passeggiata tra i vicoli del borgo.
La visita a San Gimignano continua verso la Rocca, tra arte contemporanea e medievale
Proprio seguendo il filone di queste opere prosegue la visita di San Gimignano e la tappa successiva è Piazza della Cisterna, a forma di triangolo, che prende il nome dall’antica cisterna che campeggia al suo centro. Qui, un tempo, si tenevano feste e tornei. Passando poi da Piazza delle Erbe si arriva a Piazza Sant’Agostino, dominata dall’omonimo monastero, ancora oggi abitato da un gruppetto di frati. Nel coro della Chiesa di Sant’Agostino è custodito un ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli dove sono raffigurate scene di vita del santo; sulla facciata la Meridiana di Paolini.
Nel Torrione di Sant’Agostino, invece, si trova l’opera Underground di Anish Kapoor (2005), una forma di sasso e cemento che riempie lo stretto spazio come fosse un’enorme crisalide pronta alla metamorfosi.
Vicino alla chiesa di San Jacopo si trova l’opera descritta prima di Kounellis, una struttura in ferro che rappresenta un campanile immobile che nelle ore pomeridiane riflette la sua ombra sul muro vicino.
Se siete amanti dell’arte contemporanea, l’altro posto da visitare in un weekend d’autunno a San Gimignano è sicuramente la Galleria Continua, nata nel 1990 allo scopo di valorizzare il patrimonio artistico locale e fare da tramite tra l’arte del passato e quella del presente.
Ci si rituffa nel Medioevo nella bella Chiesa di San Lorenzo in Ponte che conserva un ampio ciclo di affreschi tardogotici risalenti all’inizio del Quattrocento, dove spiccano le scene dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Prima di lasciare San Gimignano, vale veramente la pena ammirare la città delle torri dall’alto per averne una visione d’insieme completa e senza dubbio suggestiva. Basterà raggiungere le mura della Rocca di Montestaffoli dove, oltre allo splendido panorama, si ammirano anche altre opere di arte contemporanea, come Yellow Girl, la bambina gialla realizzata dall’artista Kiki Smith, posta nel torrino della Rocca.
E visto che ci siete, potete godervi una pausa enogastronomica al Vernaccia di San Gimignano Wine Experience la Rocca dove si scopre la storia quasi millenaria della famosa Vernaccia di San Gimignano Docg, la prima DOC in Italia, già presente sulle tavole di papi e re. Si possono fare diversi tipi di degustazione in base al tempo a disposizione, vivendo una vera e propria esperienza alla scoperta di questo vino dal sapore unico e particolare. Il tutto in una location d’eccezione, con vista spettacolare su San Gimignano.
È possibile partecipare a diverse esperienze di degustazione di vini e piatti tipici del borgo e dello straordinario territorio che lo circonda, anche in giornata con partenze dalle città vicine, se non alloggiate a San Gimignano.
Cosa vedere in un weekend d’autunno vicino San Gimignano
Il territorio intorno a San Gimignano offre un paesaggio spettacolare disegnato da pievi di campagna punteggiate da graziosi borghi, meno noti della Città delle Torri, ma che vale sicuramente la pena visitare.
A iniziare da Abbadia a Isola, che già nel X secolo era uno dei punti di sosta per i pellegrini in viaggio lungo la Via Francigena. Il borgo iniziò a svilupparsi intorno all’Abbazia dei Santi Salvatore e Cirino, edificata nell’XI secolo e all’epoca circondata dall’acqua. Oggi dell’antico monastero restano alcuni edifici e la chiesetta romanica. Nei fabbricati rimasti è stato ricavato un ostello in cui, oggi come allora, sostano i camminatori che negli ultimi anni, sempre più numerosi, hanno ripreso a fare il suggestivo cammino degli antichi fedeli.
Nel vecchio chiostro è ospitato dal 2023 il MaM – Museo Archeologico di Monteriggioni, aperto da aprile a ottobre, che racconta la storia dell’abbazia e del borgo, testimoni di secoli di pellegrinaggio sulla via Francigena.
Monteriggioni, la città cinta dalle mura
A circa quattro chilometri di distanza, appollaiata su un colle che domina la valle, c’è la bella Monteriggioni, circondata da una possente cinta muraria perfettamente conservata, eretta nel XIII secolo. È lunga 570 metri ed è intervallata da ben 14 torri. Proprio queste mura sono il simbolo più riconoscibile del borgo, essendo state citate da Dante nel canto XXXI dell’Inferno, nel quale il sommo poeta paragonò le torri che la scandiscono agli “orribili giganti” incontrati nel suo tormentato viaggio all’uscita da Malebolge. Un paragone frutto dello stupore probabilmente, perché la visuale da cartolina che offrono a chi si avvicina al borgo è decisamente spettacolare.
All’interno delle mura si rifugia un piccolo mondo medievale cristallizzato nel tempo, con i camminamenti sulle mura, in parte percorribili, che offrono una vista incantevole sull’ondulato territorio del Chianti e della Val d’Elsa. Nelle giornate più limpide la vista spazia fino alle iconiche torri di San Gimignano.
A Certaldo, il paese di Boccaccio
Un borgo da vedere vicino San Gimignano in un weekend d’autunno, soprattutto se è lungo, è sicuramente Certaldo, a circa 15 chilometri a nord dalla città.
Certaldo è il paese che ha dato i natali a Giovanni Boccaccio, di cui si può visitare la casa, una ricostruzione abbastanza fedele all’originale, che è stata bombardata durante la Seconda guerra mondiale. L’unico oggetto che si salvò fu un ritratto del poeta, un grande affresco oggi visibile nella casa del poeta, Boccaccio nel suo studio (1826) realizzato da Pietro Benvenuti. La casa museo si trova in Via Boccaccio, a Certaldo Alto e oggi è sede dell’Ente Nazionale Boccaccio e di una fornitissima biblioteca incentrata sull’opera dell’illustre scrittore.
La sua tomba, invece, si trova nella Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, lungo la strada principale che collega la Casa di Boccaccio a Palazzo Pretorio, sul colle di Certaldo Alto.
Vicino al palazzo, che fu anche l’antica sede dei Vicari, sorge la Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero, degli inizi del XIII secolo, che oggi è sconsacrata e fa parte del sistema museale: al suo interno sono custoditi gli affreschi del Tabernacolo dei Giustiziati, eseguiti nel 1464-65 da Benozzo Gozzoli e dalla sua bottega, che inizialmente adornavano le pareti di una piccola cappella nella parte bassa del borgo.
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Castel Pietraio Wine Resort, è un vero castello adagiato tra le vigne della campagna toscana di un’azienda agricola che produce anche olio e grappe. Dispone di 8 camere e 7 appartamenti arredati con particolari d’epoca, tra cui travi a vista, pavimenti in cotto e massicci mobili in legno. In estate è possibile rilassarsi in piscina godendosi il panorama. Questo castello medievale del XVII secolo si trova a dieci minuti da Monteriggioni e a mezz’ora da San Gimignano. La zona in cui è inserita offre diversi spunti per escursioni a piedi, in bici e a cavallo. Indirizzo: Strada di Strove 33, 53035 Monteriggioni (SI). Prezzi durante un weekend in autunno: da 130 € a notte, colazione inclusa.
Hotel La Cisterna, a San Gimignano, all’interno di un elegante edificio trecentesco nella bellissima Piazza della Cisterna, nel cuore di San Gimignano, offre 48 camere arredate in stile fiorentino, tutte diverse tra loro, con affaccio sulla piazza o sui tetti del borgo e sulla campagna toscana. Nel menù, i piatti del territorio. Il prezzo medio delle camere, più o meno da settembre, ottobre e novembre, parte da 112 € a notte, colazione inclusa.
Hotel Il Castello, a Certaldo Alto, in una dimora storica ricca di fascino offre dieci camere eleganti finemente arredate con mobili e oggetti d’epoca e una terrazza affacciata sul borgo e la valle circostante. Il giardino interno è un’oasi di pace curatissima. Ha il ristorante e nel bar sono spesso organizzate serate di musica jazz dal vivo. Prezzi medi in un weekend autunnale, da 100 € a notte, colazione inclusa.
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